Lavoro/ In Italia primato negativo per donne inattive, al 48,9%

Lavoro/ In Italia primato negativo per donne inattive, al 48,9% Confartigianato: Welfare italiano non aiuta il lavoro femminile

Milano, 20 ott. (TMNews) - In Italia la partecipazione femminile al mercato del lavoro rimane tra le più basse d'Europa, con il tasso di inattività delle donne pari al 48,9%, a fronte della media europea del 35,5%. Peggio di noi fa soltanto Malta. Il dato emerge dall'Osservatorio sull'imprenditoria femminile curato dall'Ufficio studi di Confartigianato. Siamo in ritardo di 23 anni rispetto all'Europa, scrive l'associazione considerato che il nostro attuale tasso di inattività delle donne è uguale a quello registrato nel 1987 dai Paesi dell'allora Comunità europea.Le cose peggiorano, e di molto, nel Mezzogiorno: la Campania, tra le 271 regioni europee, fa registrare il più alto tasso di inattività femminile: 68,9%. All'altro capo della classifica la Provincia autonoma di Bolzano dove il tasso di inattività si dimezza al 34,9%.A tenere distanti le donne dal mondo del lavoro vi è soprattutto il basso investimento in quei servizi di welfare che dovrebbero favorire la conciliazione tra attività professionali e cura della famiglia. Anche in questo caso il nostro Paese è nelle posizioni peggiori della classifica europea. Secondo l'Ufficio studi di Confartigianato, con appena l'1,3% del Pil speso dallo Stato in interventi per famiglia e maternità ci collochiamo al 23esimo posto insieme con Bulgaria, Portogallo e Malta. In termini negativi ci batte soltanto la Polonia. Allarmanti i dati sulla carenza di servizi pubblici per l'infanzia (asili nido, micronidi o servizi integrativi): la percentuale di bambini fino a 3 anni che ne usufruiscono è del 12,5%, vale a dire appena un terzo dell'obiettivo di Lisbona del 33% programmato per il 2010.

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