Immigrati/Napolitano spinge legge cittadinanza, Lega: Barricate

Immigrati/Napolitano spinge legge cittadinanza, Lega: Barricate Udc-Pd-Idv-Sel con il capo dello Stato, Pdl frena: No a spallate

Roma, 22 nov. (TMNews) - I figli degli immigrati hanno diritto alla cittadinanza italiana. Giorgio Napolitano lo ha ribadito oggi, rilanciando un tema che può allargare il fossato fra Pdl e Lega, oggi collocati su due sponde parlamentari diverse per quanto riguarda il rapporto con il Governo Monti. E infatti è stata proprio la Lega a reagire nel modo più duro, annunciando con Roberto Calderoli di essere "pronta a fare le barricate in Parlamento e nelle piazze", mentre Roberto Castelli è arrivato ad accusare il presidente della Repubblica di muoversi "al limite della costituzionalità". Niente distinguo nel Carroccio: a giudizio di Roberto Maroni l'idea di Napolitano "è uno stravolgimento dei principi contenuti nella Costituzione".Napolitano ha definito una "follia, un'assurdità" che non venga riconosciuta la cittadinanza ai bambini nati in Italia da genitori stranieri, "un diritto elementare" che dovrebbe corrispondere anche al bisogno del paese di aprire a nuove "energie" che rinnovino una "società vecchia e sclerotizzata". Il governo Monti "apre un campo di iniziativa maggiore che in passato", anche perché "ora c'è una distinzione più netta tra il governo e il Parlamento", ha sostenuto Napolitano. Insomma, non solo provvedimenti economici.Il neo ministro all'Integrazione Andrea Riccardi non si è tirato indietro: "L'Italia - ha scritto su Famiglia cristiana - ha bisogno di una visione strategica, di cui l'integrazione degli immigrati è un capitolo importante. Penso soprattutto ai loro figli. Ha ben detto il presidente Napolitano, parlando ai 'nuovi cittadini italiani'". Entusiasti Pier Ferdinando Casini (Udc), "condivido pienamente l'appello del presidente Napolitano" e Nichi Vendola (Sel), secondo il quale Napolitano ha pronunciato parole "di assoluta saggezza e straordinaria modernità". Gianfranco Fini ha ricordato di essere stato bollato a destra come 'compagno' per aver sollevato questo tema, ma ha proposto una mediazione: per la cittadinanza, ha spiegato, si potrebbe attendere che i figli degli immigrati abbiano completato il ciclo scolastico e che conoscano la lingua italiana. Insomma, no a una cittadinanza in "automatico".Schieratissimo il Pd: per Anna Finocchiaro la legge si può fare "entro la fine del 2011", "entro Natale" anche secondo Dario Franceschini. Mentre Rosy Bindi ha lanciato un avvertimento alla Lega, "sbaglia di grosso - ha detto - se immagina di far leva ancora una volta sulla paura degli stranieri per riconquistare i consensi perduti". "Il riconoscimento della cittadinanza ai figli di immigrati nati in Italia - ha sottolineato dal canto suo Felice Belisario dell'Idv - è una questione prioritaria" "Una norma di civiltà" per il leader Idv Antonio Di Pietro.Il quadro si complica nel Pdl, contrario a una introduzione secca dello 'ius soli', il diritto ad acquisire la cittadinanza per chi nasce sul territorio nazionale: se Mara Carfagna si è detta convinta che "sarebbe sbagliato rimandare la discussione" ed ha auspicato che "il Parlamento riprenda la discussione e trovi una sintesi", i capigruppo di Camera e Senato hanno frenato. Fabrizio Cicchitto ha ricordato che "la priorità riguarda i temi economici" e se "si propongono questioni fuori agenda" allora si deve parlare anche di giustizia. "Non si possono affrontare le leggi sulla cittadinanza a spallate e con semplificazioni", ha ammonito invece Maurizio Gasparri.

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