Immigrati/ Tettamanzi: non associamo immigrazione a delinquenza

Immigrati/ Tettamanzi: non associamo immigrazione a delinquenza Impresa inutile inserire in società le persone di origine nomade

Milano, 6 dic. (Apcom) - L'arcivescovo di Milano Dionigi Tettamanzi fa riferimento ai fatti di cronaca di questi giorni nel suo discorso alla città alla vigilia della festa di Sant'Ambrogio e dice no al binomio immigrazione-delinquenza.Il cardinale oltre a pregare per le vittime e per i loro familiari prega anche "perché non si sovrapponga genericamente a tutti gli immigrati la categoria della delinquenza. Ogni persona, di origine italiana o straniera, deve essere sempre giudicata singolarmente, per quella che è, non dimenticando mai che il giudizio più vero e definitivo è quello di Dio".Altra categoria di persone ritenuta irrecuperabile secondo Tettamanzi è quella di "coloro che sono in carcere e perciò considerati non più parte della società". Purtroppo, continua Tettamanzi l'elenco delle persone intorno alle quali è stato creato un terreno ostile è tristemente lungo. Ad esempio "Impresa inutile pare essere quella di tentare di inserire nella società le persone di origine nomade. Il pregiudizio, che a volte trova purtroppo corrispondenza in comportamenti contro la legalità, sconfigge la possibilità di ricercare per loro soluzioni serie e rispettose sia della loro umanità che del resto della Città. Noto come spesso ci si accanisca contro i nomadi, impedendo l'integrazione di chi vuole intraprendere percorsi di legalità e cittadinanza, con il rischio di esporli ancor più alla delinquenza". In quest'ottica "Aiutare i più deboli permette anche di allontanare da loro quegli "uccelli del cielo" evocati dalla parabola, pronti ad attaccare i semi per ghermirli e fagocitarli in percorsi malavitosi e mafiosi".

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