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Sabato 26 Novembre 2011
Immigrati/ Sarebbero almeno 10 i morti del naufragio a Brindisi
Immigrati/ Sarebbero almeno 10 i morti del naufragio a Brindisi Non è chiaro quanti fossero a bordo
Taranto, 26 nov. (TMNews) - Sarebbero almeno una decina i morti del naufragio di un barcone di immigrati che si è rovesciato al largo di Brindisi nel tardo pomeriggio. Lo dice Fabiano Amati, coordinatore protezione civile della regione, secondo cui "i morti sarebbero una decina" e una settantina i sopravvissuti. Ma la confusione è estrema, anche perchè non si sa quanti migranti fossero effettivamente sull'imbarcazione, e perchè numerosi, forse una trentina, hanno raggiunto la terraferma da soli.La scena sulla spiaggia del borgo di Santa Sabina è colma di gente, perchè gli abitanti, i primi a intervenire e chiamare i soccorsi quando hanno sentito le grida di chi giungeva a terra, si sono riversati tutti sulla riva.I naufraghi sarebbero afgani e pachistani, tutti uomini; non ci sono donne nè bambini. I morti accertati per ora sono tre, due trovati sulla spiaggia, uno sulla che si trova proprio in prossimità del tratto di mare in cui il barcone si è ribaltato. Sono 12 invece le persone tratte in salvo dai mezzi di soccorso inviati dalla capitaneria di porto. I superstiti hanno detto che a bordo dell'imbarcazione c'erano forse una settantina di persone, e che una trentina sarebbe riuscite a mettersi in savlo da sole, sbarcando sulla costa.La ricostruzione degli eventi e del bilancio dunque non è semplice. Nè sono facili le operazioni di recupero : il soccorso in mare è complicato dalle pessime condizioni del tempo, con un mare forza 5, e per la presenza della scogliera che si trova proprio in prossimità del tratto di mare in cui il barcone si è ribaltato. Dei tre morti accertati, due sono stati trovati sulla spiaggia, una terza vittima sulla scogliera.Sul posto sono state dirottate tutte le motovedette dellaGuardia costiera in servizio nella zona e ci sono anche i mezzidella Guardia di finanza, Carabinieri, Vigili del fuoco ePolizia.
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