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Sabato 12 Novembre 2011
Governo/ Terzo Polo in contatto con Monti, da Udc carta bianca
Governo/ Terzo Polo in contatto con Monti, da Udc carta bianca Nessun veto su Gianni Letta, anche se Fini vorrebbe tutti tecnici
Roma, 12 nov. (TMNews) - "Non complichiamo la vita al manovratore, cerchiamo di semplificargliela: per noi Monti può fare il governo che vuole". Parlava così, ieri, Pier Ferdinando Casini e la sua opinione è rimasta la stessa anche oggi. Dopo il pranzo tra il neo senatore a vita e il premier uscente Silvio Berlusconi a Palazzo Chigi, dopo cioè che sembrava riprendere quota l'ipotesi di una squadra composta non solo da tecnici ma anche da politici. Una posizione che il leader dell'Udc ha avuto modo di ribadire nel corso di un incontro avvenuto nel pomeriggio con quello che ormai nessuno più esita a definire il futuro presidente del Consiglio.Nessun ostacolo quindi all'ingresso di Gianni Letta e con lui di altri politici anche se, ragiona un dirigente del partito di via dei Due Macelli, una squadra composta da politici e tecnici avrebbe bisogno di più tempo per nascere, per essere espressione di tutte le forze politiche che lo sostengono. Un tempo che l'Italia non ha a disposizione e che lunedì le Borse probabilmente non perdonerebbero. Sulla stessa linea la posizione dell'Api di Francesco Rutelli che oggi ha sentito al telefono Monti. E un colloquio telefonico l'economista l'ha avuto anche con il presidente della Camera, Gianfranco Fini, che, parlando con i suoi, seppur non mettendo alcun veto su Gianni Letta, non nasconde che preferirebbe una squadra composta tutta di tecnici.Oggi intanto Fini e Casini hanno deciso di votare sì al ddl di stabilità, smarcandosi dal resto delle opposizioni (il Pd non ha partecipato, l'Idv ha votato no). La ragione ufficiale l'ha spiegata il capogruppo di Fli alla Camera, Benedetto Della Vedova, in Aula: "Non è la nostra legge, non ci piace, non ci sono molte delle cose che ci sarebbero piaciute ma il nostro è un sì di fiducia, di prospettiva, un semaforo verde a una stagione nuova che deve partire da lunedì". In realtà, secondo alcuni parlamentari terzopolisti, si è trattato di pura tattica per 'nascondere' il fatto che oggi la maggioranza avrebbe superato quella quota 308 raggiunta sul Rendiconto e che poi ha innescato la decisione delle dimissioni del governo: oggi infatti ci sarebbe stato il voto di Malgieri (assente l'altra volta perché alla toilette), quello dell'allora astenuto Stradella, quello del neo arrivato D'Alessandro e quello degli scontenti, fuoriusciti dal Pdl ma che comunque avrebbero votato a favore del ddl stabilità.
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