Governo/ Pressing cattolici su Pdl per sganciamento da premier

Governo/ Pressing cattolici su Pdl per sganciamento da premier Da Associazioni Todi no a urne.'Avvenire': Nuova legge elettorale

Roma, 9 nov. (TMNews) - Per dirla con Roberto Mazzotta, banchiere cattolico, presidente dell'istituto Luigi Sturzo, uomo dagli interventi pubblici rari e calibrati, "i tempi non ci permettono di farla lunga". Anche perché "le crisi finanziarie sono come le malattie nervose, lo scomposto comportamento nevrastenico è apparentemente inguaribile, ma con il farmaco giusto e una buona terapia la persona torna normale". Gli eventi politici, del resto, si accavallano. E mentre Mazzotta presiede, a via delle Coppelle, la prima tavola rotonda di associazioni cattoliche successiva all'incontro cruciale di Todi, lo scorso 17 ottobre, il presidente delle Acli, Andrea Olivero, si allunga per mostrargli l'iPad su cui è appena apparsa la notizia della nomina di Mario Monti a senatore a vita. Facce inizialmente interrogative, conciliaboli, sorrisi.Mazzotta ha già espresso, nelle scorse settimane, il suo pieno, convinto sostegno al fermento dell'associazionismo cattolico, accelerato con la prospettiva del berlusconismo in crisi. Lo ha fatto, tra l'altro, concedendo un'intervista all''Espresso'. Ma se lui vola alto ("In questa fase non serve un partito, ma la forte struttura di una forza popolare, bisogna ricostruire la base materiale di consenso e radicamento per un'operazione politica, altrimenti ci si mette in fila ma nella fila sbagliata"), altri, nella tavola rotonda, sono diretti. "Spero che non si vada a elezioni", scandisce, senza giri di parole, Raffaele Bonanni. Il gran capo della Cisl è stato tra i promotori di Todi ("Questo governo è inadeguato, ne serve uno più forte"). Ora, dopo le preannunciate dimissioni di Berlusconi, incalza la maggioranza: "Bisogna combattere questo tentativo cinico di gente che vuole sbranarsi gli ultimi brandelli della seconda Repubblica, per conquistare, con questa legge elettorale che favorisce le oligarchie, un nuovo potere. Ma si tratta di un atto irresponsabile nel breve periodo, perché è un messaggio di scarsa credibilità alle borse, ed è un'impostura nel lungo periodo perché genereremmo solo un'altra instabilità. Confidiamo - conclude Bonanni - che il Presidente della Repubblica non accetterà questa forzatura". Dal tavolo degli oratori intervengono anche Olivero, il portavoce del Forum di Todi Natale Forlani, il leader di Rinnovamento nello spirito Salvatore Martinez e il presidente dell'Udc Rocco Buttiglione, 'ospite' delle associazioni laicali cattoliche. "Si è aperto un vuoto di rappresentanza che è il risultato della rottura tra il Pdl e il suo elettorato", è l'analisi del professor Buttiglione, "c'è un problema di organizzazione dell'area moderata, che oggi è disorganizzata e un po' disperata, e c'è il rischio che il primo straccione che passa suonando il piffero si tiri dietro questo popolo disperato. Non può andare così. Siete un popolo nuovo - afferma tra gli applausi - e noi vogliamo dialogare con voi". Per non lasciare margine all'ambiguità, ad ogni modo, le associazioni di Todi si apprestano a diramare non più tardi di domani una presa di posizione contro le elezioni anticipate.Perché quel che è certo è che i tempi, appunto, non permettono di farla lunga. Nella sala strapiena dell'istituto Sturzo, tra giovani curiosi e capelli bianchi di democristiana memoria, risuona l'avvertimento di Napolitano: entro "breve tempo" o "si formerà un nuovo governo" o "si scioglierà il Parlamento". E il mondo delle associazioni cattoliche, in queste ore, è in pressing sul Pdl per favorire uno smottamento e lo sganciamento da Silvio Berlusconi. "Li stiamo contattando per spiegare che o dimostrano adesso di avere una credibilità oppure in futuro si possono dimenticare il nostro sostegno", riassume con durezza uno dei partecipanti. "O accade tutto nel giro di due o tre giorni oppure si va a elezioni", sospira un altro. Ma qualcuno allo smottamento ci crede e sottolinea che già oggi ci sono i segnali della crepa. A partire dalle aperture di Maurizio Lupi, altro ciellino da sempre vicino al premier, che non ha escluso un governo di emergenza nazionale "ampiamente condiviso". E dal sindaco di Roma Gianni Alemanno ("Sarebbe negativo andare ad elezioni anticipate").Il mondo cattolico, insomma, si muove. Del resto sono cattolici tanto quel Giuseppe Pisanu che guida il malumore al Senato, tanto quel Roberto Formigoni, governatore ciellino della Lombardia, tra i primi a chiedere un ricambio di leadership nel Pdl, tanto, ovviamente, Pier Ferdinando Casini, che, tra qualche bocca storta nella galassia cattolica, ha accolto a braccia aperte Gabriella Carlucci, ("Iscariota", per il premier Berlusconi). E se il Vaticano osserva in silenzio, come vuole la rispettosa distanza di uno Stato straniero, e si limita a riproporre in prima pagina l'appello di Napolitano per "decisioni rapide e senso di responsabilità", la Cei è pronta a rompere gli indugi. Sabato interverrà il cardinale Angelo Bagnasco, ospite dell'università della Santa Croce a Roma, ma già oggi il quotidiano 'Avvenire' si è espresso con tutti i crismi dell'ufficialità: un editoriale in prima pagina del direttore Marco Tarquinio chiede di andare "oltre la logica degli arroccamenti e dei ribaltoni" per "una straordinaria e concertata azione di governo" che coinvolga "le migliori risorse politiche e intellettuali disponibili", approvi il biotestamento, ormai in dirittura d'arrivo, e compia riforme come l'approvazione di "nuove regole di voto per riavvicinare eletti ed elettori". E boccia, senza mezzi termini, una fuga "scoordinata e rabbiosa" verso le urne.

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