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Lunedì 08 Novembre 2010
Governo per ora avanti. Napolitano: Inderogabile Finanziaria
Governo per ora avanti. Napolitano: Inderogabile Finanziaria Premier garantisce Bossi su federalismo.Fli: si dimetta o rottura
Roma, 8 nov. (Apcom) - Molti gli scenari su una crisi di fatto aperta, un monito che arriva da Giorgio Napolitano, che non entra nel merito delle varie ipotesi ma fissa una priorità "inderogabile", l'approvazione della Finanziaria. E il Governo che ad ora prosegue sull'asse Berlusconi-Bossi in un percorso però minato, per le mani libere di Futuro e libertà.Un sodalizio, quello tra il Cavaliere e il Senatur, ribadito oggi a Villa San Martino in un incontro interlocutorio: il Governo va avanti, punta - come chiesto da Bossi - ad approvare il federalismo entro Natale e non cadrà su richiesta: cerino quindi ai finiani, che dovranno in qualche modo sfiduciarlo. Un esito atteso, commenta il capogruppo di Fli alla Camera Italo Bocchino, ma che non cambia le cose: "la crisi di fatto c'è", sta a Berlusconi decidere. Si dimetta e ricostituisca un nuovo Governo con un nuovo programma, sostenuto da una maggioranza allargata all'Udc. Crisi dunque - con dimissioni del Premier -, ma pilotata, condizione posta anche da Pier Ferdinando Casini (non serve "un posto a tavola, ma qualcosa di diverso"). Oppure crisi al buio, e in questo caso - dice Bocchino -, "non si sa come finirà", certo Fli avrà "mani libere" ed entro un mese potrebbe creare l'incidente che porterebbe alla rottura. A quel punto possibile il voto, possibile un nuovo Governo, "ma niente pateracchi". Le elezioni restano certo sul piatto, anche per la Lega, anche a marzo, purché il federalismo sia approvato.Ipotesi dunque, ma c'è una priorità da rispettare ed è Napolitano a fissarla: il Presidente, fa sapere il Quirinale, pur "non entrando nel merito di alcuni degli scenari politici evocati in varie sedi nella giornata di oggi, presta soprattutto attenzione alle scadenze di impegni inderogabili per il Paese", verificando in particolare "le previsioni relative alla approvazione in Parlamento della legge di stabilitàe della legge di bilancio".
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