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Giovedì 18 Novembre 2010
Governo/ Fini rallenta: Premier decida se vuole vivacchiare
Governo/ Fini rallenta: Premier decida se vuole vivacchiare Si pensa a piano B dopo slittamento fiducia. Falchi non arretrano
Roma, 18 nov. (Apcom) - "Sta a Berlusconi non sfasciare tutto e mostrare responsabilità. L'alternativa è arroccarsi e vivacchiare magari con tre parlamentari, per poi costringere ogni giorno a votare in Aula tutti i ministri...". Gianfranco Fini, dopo aver registrato il videomessaggio che punta a dare una scossa alla campagna di adesioni a Fli, avrebbe spiegato così ai suoi parlamentari il senso del ragionamento pubblicato sul sito di Fli. Una marcia indietro rispetto alla linea barricadera post Perugia o solo una mossa tattica di quella che assomiglia sempre di più a una combattuta partita di poker? "Se Berlusconi non mostra responsabilità, significa che vuole la crisi", assicurano i fedelissimi finiani.Si tratta di un segnale che Fini intendeva dare dopo giorni di fibrillazioni interne, al quale seguirà anche un incontro con i parlamentari (probabilmente entro la prossima settimana). Ma c'è anche un altro elemento da considerare: in Transatlantico quasi tutti i parlamentari della maggioranza sostengono che la frenata sulla sfiducia, dopo l'incontro al Colle, abbia condizionato la strategia finiana, che in un primo momento non escludeva alcuno scenario, crisi a brevissimo compresa. Secondo alcune fonti del Pdl nei giorni scorsi non sarebbero mancati i contatti diretti tra il Quirinale e il Presidente della Camera. E di certo Fli nelle ultime ore ha aggiustato il tiro, non ha spinto il piede sull'acceleratore della crisi e anzi avrebbe anche rinunciato a 'sfiduciare' Sandro Bondi.La situazione che si è venuta a creare ha però complicato il compito di Futuro e libertà. Ventisei giorni sono tanti, soprattutto se occorre resistere al pressing del Pdl, che da oggi può contare su un nuovo deputato (Maurizio Grassano, dei Libdem, passato con l'Adc di Pionati). Da qui il riposizionamento dei finiani, pronti a valutare in Aula cosa dirà Berlusconi e il richiamo alla responsabilità di Fini.E' ovvio che, soprattutto fra i falchi finiani, il videomessaggio del leader venga letto solo come l'ennesima mossa dell'infinita partita a scacchi nella maggioranza. "Indietro non si torna, se Berlusconi non fa un passo indietro si va dritti alla crisi", giurano all'unisono dall'ala dura del partito. E sempre fra i falchi si assicura che nei prossimi giorni la pax sarà incrinata e il livello di tensione si alzerà nuovamente. Un modo anche per rispondere alle esigenze della base e per far crescere il numero di chi sottoscrive il 'Manifesto per l'Italia'. Fini ha chiesto centomila firme entro metà gennaio, la contabilità segna per ora quota 11 mila.
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