Governo/ Domani parla on. Berlusconi."Monti come Maradona,ma.."

Governo/ Domani parla on. Berlusconi."Monti come Maradona,ma.." "Appoggio a esecutivo, ma democrazia sospesa"

Roma, 17 nov. (TMNews) - Domani il deputato Silvio Berlusconi prenderà la parola nell'Aula della Camera. Lo farà per dire che il Popolo delle Libertà voterà la fiducia al governo Monti. In piedi, onorevole tra gli onorevoli, parlerà rivolgendo lo sguardo verso il banco su cui l'ultima volta era seduto come presidente del Consiglio. Succedeva appena dieci giorni prima.Con ogni probabilità vestirà i panni dello statista, rivendicando quanto di buono è stato fatto dal suo esecutivo e dalla sua squadra. Spiegherà che la crisi è mondiale e che i fondamentali dell'Italia restano buoni. E confermerà il sostegno al suo successore e a tutta la squadra, ribadendo però che fino a che il governo Monti realizza il programma concordato con l'Ue, bene. Su tutto il resto si valuterà, step by step. Con una postilla sulla patrimoniale: non se ne parla.Questo almeno in pubblico. Perchè in privato il Cavaliere è dolce-amaro verso il Professore. Perchè, incontrando in mattinata i senatori e in serata i deputati del Pdl, l'ex premier è bifronte: da una parte promette "correttezza" e dall'altra classifica la nascita di questo governo sotto la voce "sospensione della democrazia". "Quanto durerà il governo Monti - dà la carica ai suoi piuttosto abbacchiati - dipenderà anche da noi che siamo decisivi anche nella nuova maggioranza". Cosa aspettarsi, d'altra parte, da un leader politico che si dice convinto che alla base delle sue dimissioni ci siano fondamentalmente "il terrorismo dell'opposizione e della stampa" compresa "quella straniera"?E poi sarà pure ex presidente del Consiglio, ma presidente lo è ancora, almeno del Milan. Ed ecco, l'uomo che dalla discesa in campo in poi ha trasferito il linguaggio calcistico in quello politico, scomodare il Pibe de Oro per spiegare come lui vede l'era del Professore. "Monti - ha detto il Cavaliere - è stato accolto come Maradona nel Napoli quando bastò annunciare il suo arrivo perché scoppiasse la festa. Ma poi non è che bastava solo lui...". E chissà se nell'azzardare il paragone Berlusconi aveva in mente anche quel fatidico scudetto del 1989-90 in cui il Napoli 'strappò' lo scudetto al Milan praticamente nelle ultime due giornate di campionato.Il punto è che Silvio Berlusconi ha bisogno non soltanto di far vedere che le dimissioni lo hanno provato ma non abbattuto. Deve cercare anche di tenere unito un partito che per ora regge ma che rischia di essere infettato dal virus della scissione: troppo sparpagliati si è arrivati a dare il via libera all'appoggio a Monti, troppo forte il rischio che l'Opa ostile dell'Udc (per dirla con le parole di Alfano) metta a dieta il partito. O che al Nord ci sia un travaso verso la Lega che ha morettianamente preferito mettersi in disparte. Anche per questo si mostra assolutamente pronto a darsi da fare per rafforzare il Pdl. Promette che a primavera ci sarà quel congresso nazionale che era praticamente scomparso dai radar e poi, visto che ha annunciato di voler fare l'imprenditore del partito politico, ha pensato di tornare bene alle origini e di fondare una tv (l'ennesima): questa volta sarà del Pdl e nascerà, guarda un po', negli spazi lasciati liberi dalla tv di D'Alema a palazzo Grazioli.

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