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Giovedì 03 Novembre 2011
Governo/ Casini strappa due deputati al Pdl: Altri lasceranno
Governo/ Casini strappa due deputati al Pdl: Altri lasceranno Terzo Polo attivissimo su scontenti. Fini: Esecutivo non c'è più
Roma, 5 nov. (TMNews) - E' passato circa un anno da quando il Pdl scatenava l'offensiva contro l'Udc per recuperare voti e raddrizzare alla Camera un centrodestra che, con l'uscita di Gianfranco Fini, non aveva più la maggioranza: il partito di Pier Ferdinando Casini perse una pattuglia di cinque deputati, Saverio Romano in testa, che, il fatidico 14 dicembre, il giorno della mozione di sfiducia, votarono per salvare Silvio Berlusconi. Le parti si sono rovesciate. E' il leader del partito di via dei Due Macelli a condurre l'operazione che dovrebbe portare alla formazione "di una nuova compagine di governo su basi parlamentari più ampie e non ristrette ad un solo schieramento". Un "impegno dell'opposizione", secondo Casini, certificato dal comunicato diffuso dal capo dello Stato, Giorgio Napolitano, al termine della due giorni di 'consultazioni'.Gli incontri nello studio di Casini, all'altana di Palazzo Montecitorio, sono iniziati questa mattina. Con lui il segretario dell'Udc, Lorenzo Cesa, a incontrare uno per uno i possibili transfughi. Il bilancio, a metà pomeriggio, è di due esponenti del Pdl - la calabrese Ida D'Ippolito e il toscano Alessio Bonciani - che ufficializzano in Aula alla Camera il proprio passaggio all'Udc. E già questo basta a togliere a Berlusconi la maggioranza assoluta alla Camera. Ma il lavorìo centrista non si ferma: sarebbero altri quattro o cinque i deputati del Pdl pronti a lasciare il partito di Berlusconi e a togliergli la fiducia. Sui nomi a via dei Due Macelli vogliono mantenere il massimo riserbo per sottrarre gli indecisi da un Denis Verdini, coordinatore del Pdl, che viene definito scatenato nel provare a recuperare gli scontenti. Una sua telefonata raccontano sia arrivata a uno dei possibili transfughi proprio durante il colloquio con Casini. Qualche nome comunque circola per altre strade: si parla di Giancarlo Mazzuca, l'ex direttore del Resto del Carlino, anche se in serata la sua uscita dalla maggioranza veniva data al 50%.Non resta a guardare il leader di Fli e presidente della Camera, Gianfranco Fini, che di buon mattino, ospite di una trasmissione televisiva, decreta che "il governo non c'è più" e domanda: "Può affrontare i mali che abbiamo con 315, o se va bene 316, voti che in questo momento probabilmente non ci sono...?". Poi vede una dei sei firmatari della lettera degli scontenti Pdl - Isabella Bertolini - che starebbe dando una mano a portare verso il terzo polo altri colleghi pidiellini scontenti. Non esita il leader di Fli anche a fare un passaggio nello studio di Casini. Quello a cui starebbe pensando comunque il leader Udc a questo punto è anche la formazione di un gruppo autonomo di dissidenti cui potrebbero contribuire anche gli ex Fli insofferenti Urso, Buonfiglio, Scalia, Ronchi.Monitora la situazione anche il leader di Api, Francesco Rutelli: "Mi aspetto ulteriori defezioni nei prossimi giorni da una maggioranza che non è in grado di governare il Paese", dice. E il suo gruppo al Senato tiene i contatti con quelli che nel Pdl sarebbero pronti, nel caso di caduta del governo alla Camera, a sostenere un governo di responsabilità. Il pensiero va ai vari Pisanu, Saro, Scarpa Bonazza Buora...
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