Governo/ Berlusconi spera: Mancherà qualche Pd e Fli come Ronchi

Governo/ Berlusconi spera: Mancherà qualche Pd e Fli come Ronchi Fini prepara mozione sfiducia e pensa presentarla 8-10 dicembre

Roma, 30 nov. (Apcom) - Due settimane, ancora due settimane per stabilire la sorte del governo. Ne discute Gianfranco Fini, con lo stato maggiore di Fli prima e con Pier Ferdinando Casini poi. E ne discute Silvio Berlusconi nei colloqui riservati. Guerra di nervi, guerra di numeri. E così Fini resta orientato alla sfiducia al governo e spiega la sua strategia: "Io penso che nel momento in cui manderemo sotto il governo a Montecitorio, Berlusconi si piegherà, si dovrà piegare e penso che si darà vita a un governo e non si andrà a votare". Opposte sensazioni quelle del Cavaliere, che a diversi dirigenti è tornato a ripetere nelle ultime ore: "Non riusciranno a sfiduciarmi. Mancheranno deputati del Pd e si asteranno diversi di Fli, Ronchi compreso". Proprio quel Ronchi che stasera ha però assicurato: "Il 13 sera faremo una riunione dei gruppi parlamentari congiunti e lì si prenderà la decisione finale. Certo è che tutti saranno compatti con il Presidente Fini".Guerra di nervi, si diceva. Ieri Fini ha incontrato l'ufficio di Presidenza futurista, ognuno dei componenti ha delineato uno scenario, finché il Presidente della Camera non si è concesso una battuta: "Voi ragionate con le tradizionali categorie della politica, ma lui non ragiona così". Lui è il Cavaliere, e proprio a Berlusconi è stato già inviato un messaggio, via Letta: serve un patto di ferro, a partire da una nuova legge elettorale. Solo a quel punto i gruppi parlamentari di Fli, che si riuniranno il 13 sera, decideranno se cambiare linea. Se le risposte non dovessero invece arrivare, allora "sfiduciamo il governo, a meno che il lavoro che sta portando avanti Letta non porti dei frutti".Il leader di Fli, intanto, continua a ragionare con Pier Ferdinando Casini delle prossime mosse. Lo ha fatto anche stamane in un incontro mattutino alla Camera. Mozione di sfiducia comune, questa è la strada, da presentare alcuni giorni prima, intorno all'8-10 dicembre. Berlusconi, invece, pensa che l'operazione dei suoi avversari non arriverà in porto: "Il Pd teme Vendola, alcuni democratici staranno a casa per non fare cadere il governo. E i finiani, diversi, non mi voteranno contro". Altro discorso è quanto possa andare avanti un governo che si regge solo su pochi voti di vantaggio. Ma Berlusconi di una cosa sembra essere abbastanza sicuro: Napolitano non vuole passare per Scalfaro, non concederà soluzioni con numeri risicati, quindi dopo di me c'è solo il voto, avrebbe ragionato anche in queste ore.

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