Giustizia/ Fini: Mai riforma se c'è ingerenza governo su toghe

Giustizia/ Fini: Mai riforma se c'è ingerenza governo su toghe Dopo incontro con Alfano: Giudizio sospeso, attendo testo

Roma, 19 ott. (Apcom) - Non si può giudicare la riforma della giustizia dalla bozza di linee guida, ma bisogna attendere il testo che licenzierà il Consiglio dei ministri prima e il Parlamento dopo. E comunque non ci dovranno essere "inaccettabili" interventi: ad esempio "la auspicata separazione delle carriere andrà disciplinata in modo tale da non comportare alcuna ingerenza del potere esecutivo su quello giudiziario". E' la posizione del presidente della Camera, Gianfranco Fini, messa nero su bianco in una nota diffusa subito dopo il faccia a faccia a Montecitorio con il Guardasigilli Angelino Alfano.Fini, nel giorno in cui dal Senato arriva il primo via libera allo scudo processuale retroattivo, indica dunque alcuni paletti che dovranno essere rispettati dalla riforma complessiva della giustizia: "Non si può giudicare compiutamente una bozza di linee guida, ma unicamente, quando sarà presentato, l`articolato del ddl costituzionale. Ciò per la ovvia ragione che se è certamente necessaria la riforma della giustizia, è altrettanto evidente che la articolazione della medesima può contenere norme controverse se non inaccettabili"."Un solo esempio: la auspicata separazione delle carriere andrà disciplinata in modo tale da non comportare alcuna ingerenza del potere esecutivo su quello giudiziario; di qui la necessità della massima chiarezza nella formulazione delle norme che disciplineranno e delineeranno i poteri e le funzioni del Csm, della istituenda Alta Corte di Disciplina e dello stesso Ministro Guardasigilli", prosegue Fini.

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