G20, da oggi ministri finanziari a Londra; lo stop Ue a Obama

G20, da oggi ministri finanziari a Londra; lo stop Ue a Obama E Bce rilancia allarmi conti: 10 paesi eurozona sforeranno Patto

Roma, 13 mar. (Apcom) - Alle pressanti richieste del presidenteamericano Barack Obama che chiede agli altri paesi misure piùaggressive contro la crisi, l'Europa risponde di aver fattoabbastanza. A cominciare dal presidente della Commissioneeuropea, Jose Manuel Barroso che ieri, alla vigilia del G20 deiministri finanziari che parte stasera a Londra - afferma chebisogna semmai concentrarsi "sull'attuazione delle ambiziosemisure di stimolo che abbiamo deciso". Gli fa eco il ministrodell'Economia della Francia, Christine Lagarde: "I paesi europeistanno facendo la loro parte", ha detto. Tutto questo mentre laBanca centrale europea mette in guardia dal "fortedeterioramento" che sta investendo le finanze pubblichenell'Unione monetaria.Per il 2010, avverte l'istituzione nel suo ultimo bollettinomensile, in ben 10 stati su 16 il livello del deficit di bilanciosforerà la soglia del 3 per cento rispetto al Pil, quellaprevista dal Pato di stabilità e di crescita. E aumentano idebiti pubblici. Peggioramenti che derivano anche dall'incrementodi fabbisogno determinato dalle misure adottate in risposta allacrisi.Uno dei fattori più critici di questa crisi è la cronicamancanza di fiducia che ha investito prima i mercati, poi lestesse famiglie. E il disordine nelle finanze statali certo nonaiuterà a risollevare gli animi, anzi. "L'aumento del disavanzo edel debito rischia di compromettere le fiducia nellasostenibilità dei conti pubblici, inducendo famiglie e società aridurre i consumi e gli investimenti - avverte la Bce - inprevisione di futuri aumenti delle imposte".Il pressing americano sull'Europa e il resto del G20 avevasegnato una accelerazione lunedì scorso, con il consigliereeconomico di Barack Obama, Lawrence Summers, che chiedeva "azionistraordinarie" a sostegno della domanda da tutte le maggiorieconomie. Stasera e domani a Londra si terrà un vertice deiministri finanziari del G20, in preparazione della riunione dicapi di Stato e di governo prevista, sempre a Londra, per il 2aprile.Mercoledì, poi, è stato il presidente Obama in prima persona afar sentire la sua voce, chiedendo sia un "coordinamentointernazionale" nelle risposte anti crisi, sia e soprattuttomisure più consistenti anche negli altri paesi. "Per quantoaggressive siano state le misure che finora noi (Usa) abbiamoadottato, è molto importante assicurare che altri paesi simuovano nella stessa direzione - ha detto - perché l'economiaglobale è tutta interconnessa".Puntuale la replica di Barroso. "Se la recessione sarà piùlunga, dovremo fare di più. Ma per ora meglio attenerci al pianoche, se attuato davvero, darà risultati positivi. La situazioneamericana - ha rilevato - è molto diversa da quella europea".Semmai devono essere gli Usa, ha rincarato il paffutoportoghese, a fare di più sul cruciale sulle riforme delleregole. Qui "gli americani sono arrivati più tardi, complice -concede - il passaggio di consegne alla Casa Bianca. Noi abbiamomesso sul tavolo proposte sui titoli tossici, sulla revisionedelle regole contabili, sul rafforzamento della vigilanza con ilrapporto de Laroisière". Invece gli Stati Uniti "per ora non sonoarrivati fin qui. Ma confido - ha concluso - che alla finelavoreremo bene assieme".Permane intanto un contesto che anche secondo la Bce,notoriamente prudente nelle sue valutazioni, è decisamenteallarmante. L'economia mondiale "sta attraversando la più graverecessione da molti decenni", rileva ancora nel bollettinomensile. "Gli indicatori pubblicati negli ultimi tre mesimostrano un aggravamento e una maggiore sincronizzazione dellacontrazione dell'economia internazionale".

apcom

Venerdì 13 Marzo 2009

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