Francia; Sciopero anti-Sarko: previste 213 manifestazioni

Francia; Sciopero anti-Sarko: previste 213 manifestazioni Crescono la tensione sociale e popolarità leader trotskista

Parigi 19 mar. (Apcom) - Prova di forza fra la "Francia chelavora" e Nicolas Sarkozy. Oggi 19 marzo, 213 manifestazioni intutto il paese confermeranno la rottura fra i cittadini e ilpresidente del "valore lavoro". Unite, le 8 organizzazionisindacali nazionali (CGT, CFDT, FO, CFTC, CFE-CGC, FSU, Unsa,Solidaires) intendono mobilitare più dei 2 milioni dimanifestanti del 29 gennaio scorso.I sindacati saranno accompagnati in piazza anche dai partitidell'opposizione francese fra cui spicca, in largo anticipo dicredibilità su tutti gli altri, il nuovo Partito AntiCapitalistadi Olivier Besancenot: il giovane postino, la scorsa settimana èfinito nella lista del Financial Times sulle 50 personalità cheinfluenzano il mondo. A Parigi il corteo partirà dalla Piazzadella Repubblica alle 14 per raggiungere Piazza della Nazione inserata, passando dalla Bastiglia.Le ragioni sociali dello sciopero: la "Francia che lavora"esprime preoccupazione per la timidezza delle contromisuresociali del Governo alla crisi. L'aumento della disoccupazione(90 mila nuovi disoccupati in gennaio), e l'installarsi dellarecessione (-1,5 di crescita prevista per il 2009), vengono oggia aggiungersi ai timori sul calo del potere d'acquisto.Gli annunci di chiusura di imprese sono accolti con orrore: fraun anno l'azienda produttrice di pneumatici Continental Clairoixlicenzierà 1120 dipendenti e l'annuncio di chiusura dellostabilimento Sony delle Lande ha portato al sequestro per unanotte da parte dei dipendenti del Presidente Serge Foucher e ditre suoi collaboratori.Scandalizza poi l'annuncio da un lato della distribuzione didividendi record e dall'altro del licenziamento di dipendenti(come succede a Total che distribuisce 14 miliardi di euro, cioèil più importante profitto mai creato da un'impresa francese, maannuncia l'11 marzo la cancellazione di 555 posti). Il timore diperdere il lavoro e l'assenza di fiducia nel futuro, sonoaccompagnati in Francia dalla forte delusione delle aspettativeche il candidato Nicolas Sarkozy aveva creato e dal contrasto frai 25 miliardi di euro trovati dallo Stato per salvare le banche ei 2,6 miliardi distribuiti da Sarkozy ai poveri durante il"summit sociale" del 18 febbraio.La Francia del "potere d'acquisto", del "lavorare di più perguadagnare di più", questo "paese di proprietari" che siarricchisce senza complessi e non teme di mostrare ilmiglioramento del suo status sociale: insomma la Francia che ilpresidente aveva venduto nei suoi slogan di campagna, oggi nonesiste più, sopraffatta dalla crisi economica che Sarkozy nonaveva previsto. Anche i proprietari di beni immobili sonodiventati più poveri quest'anno, per la prima volta da 30 anni aquesta parte. Se il 58% dei nuclei famigliari francesi èproprietario del proprio alloggio, ed ha goduto dell'aumento delvalore dei beni immobili negli ultimi anni, oggi si trovaconfrontato ad un calo del 3% nel solo 2008.Le categorie in sciopero: nell'istruzione pubblica, se losciopero dei professori delle università dura dal 2 febbraio equello degli studenti è continua crescita, incroceranno lebraccia anche la metà di maestri e professori dei licei.Nonostante la crisi lo Stato non intende far marcia indietrosulla cancellazione di 13.500 posti di professori e insegnanti disostegno.Negli ospedali i sindacati chiamano allo sciopero contro larevisione della convenzione collettiva che riguarda 240.000dipendenti. I dipendenti pubblici di regioni e comuni sonoanch'essi inquieti per le "misure in materia di fiscalità"annunciate dal Presidente della Repubblica.Nel settore giustizia, i sindacati degli avvocati di Franciadenunciano la politica della "repressione" che il governo staattuando. I dipendenti dell'Energia (EDF-GDF) denunciano laperdita di potere d'acquisto, quelli della Posta, laprivatizzazione. Nei trasporti (treni, metro, aerei) ci si opponealle riorganizzazioni, alle ristrutturazioni, allaprecarizzazione del lavoro.Anche dai ranghi della destra ormai arriva la pressanterichiesta di "cancellazione dello scudo fiscale" la prima misurapresa da Sarkozy appena eletto che limita al 50% l'imposizionesugli alti redditi. Questa misura costa allo Stato 14 miliardi dieuro all'anno e non vi sono per ora dati che attestino cheimpedisca la fuga di capitali all'estero.Due giorni fa Sarkozy ha dovuto intervenire per far tacere le critiche.Stressato e teso ha dichiarato: "Non sono stato eletto peraumentare le tasse e non le aumenterò". Cancellare però, almenofino alla fine della crisi, una misura che molti considerano"iniqua" e di cui godono solo le 200 mila più grandi fortune diFrancia potrebbe essere indispensabile al ritorno della pacesociale.Gle

apcom

Giovedì 19 Marzo 2009

Francia; Sciopero anti-Sarko: previste 213 manifestazioni

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