Fli/ Fini vede i suoi dopo 'schiaffo':Moffa? Non ci posso credere

Roma, 14 dic. (Apcom) - "Non ci posso credere". Gianfranco Fini, più che infuriato, è sembrato sconcertato, amareggiato per la scelta di Silvano Moffa. Deluso "umanamente" per la scelta, ma anche per una svolta improvvisa frutta anche di una debolezza "caratteriale". Con lui si era intrattenuto stanotte, a discutere e chiarirsi nella sede di FareFuturo. Con lui e con Catia Polidori, che sempre ieri sera aveva giurato fedeltà a Fli e promesso il suo voto. Moffa aveva perfino telefonato a Maria Grazia Siliquini, provato davanti a Fini a farla desistere. Ma alla fine è stato lui a disertare il voto, allontanandosi fra la prima e la seconda chiama insieme ad Amedeo Laboccetta, ascensore con destinazione i piani alti di Palazzo Montecitorio. "Poteva dirlo ieri", ha aggiunto Fini pensando a Moffa.Una "tramvata", una "batosta", una "sconfitta", una "coltellata". Parli con i parlamentari di Fli e le facce dicono tutto, il senso di una sconfitta che nessuno nasconde. "Senza parole", tanti fra i deputati futuristi stoppano così le domande dei cronisti che li attendono fuori dallo studio di Fini a Montecitorio. Hanno ricordato quando, giorni fa, la rottura del fronte dell'Idv ha fatto nascere i primi dubbi, le prime paure anche in casa finiana.Facce da funerale, si diceva, ma anche il tentativo di guardare avanti. La settimana prossima si terrà una riunione di tutti i coordinatori regionali e dei parlamentari per fissare il percorso in vista del congresso. E ci ha provato Gianfranco Paglia, uno che il voto di sfiducia lo ha sofferto quasi fisicamente, secondo versione unanime di Pdl e Fli. Ha donato ieri a Fini una stampa con su impressa una citazione dell''Enrico V' di William Shakespeare: "Lasciate che chi non ha voglia di combattere se ne vada. Dategli dei soldi perché acceleri la sua partenza, dato che non intendiamo morire in compagnia di quell'uomo. Non vogliamo morire con nessuno ch'abbia paura di morir con noi".