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Martedì 25 Ottobre 2011
Estremo pressing di Napolitano: Basta annunci, ora contenuti
Estremo pressing di Napolitano: Basta annunci, ora contenuti Presidente scuote esecutivo, ma va a Bruxelles senza certezze
Roma, 25 ott. (TMNews) - Giorgio Napolitano inizia la sua giornata con una nuova scossa al governo, ancora tentennante sui provvedimenti per crescita e sviluppo che l'Ue attende entro domani. Ieri sera il Consiglio dei ministri si è chiuso con un nulla di fatto, per i veti (tuttora non sciolti) della Lega sulla riforma delle pensioni. E oggi, con una nota diffusa dal Quirinale in mattinata, il presidente della Repubblica suona la sveglia all'esecutivo. Ma non ricava molto. Per tutta la giornata al Colle attendono le scelte del governo, continui sono i contatti sulla lettera d'intenti con la quale Silvio Berlusconi si presenterà al Consiglio europeo straordinario di domani. In attesa della versione definitiva, Napolitano rinvia persino, di due ore, la sua partenza per Bruxelles, città dalla quale domani si recherà a Bruges, per l'inaugurazione dell'anno accademico del College d'Europe. Ma a sera, quando alle 19 prende il volo per il Belgio e quando vi atterra poco prima delle 21, il capo dello Stato ancora non ha alcun elemento di chiarezza su come il governo affronterà la bufera. Perchè a Roma, in un clima da finale di partita, Pdl e Lega ancora trattano sul dafarsi.Eppure in mattinata il capo dello Stato aveva riprovato a insistere su sviluppo e riforme strutturali. "Per l'Italia è il momento di definire le 'nuove decisioni di grande importanza' annunciate ieri nella dichiarazione ufficiale del Presidente del Consiglio". Insomma, basta con gli annunci, è tempo di riempire l'agenda del governo di contenuti. E' tempo, ha rimarcato il presidente della Repubblica, di "compiere tutte le scelte necessarie per ridurre il rischio cui sono esposti nei mercati finanziari i titoli del nostro debito pubblico, rendere più credibile il nostro impegno ad abbattere tale debito e a rilanciare la crescita economica". Ma non solo. Il ragionamento del capo dello Stato si allarga a toccare tutti i punti che in questi giorni incrinano il rapporto tra l'Italia e l'Unione Europea.Napolitano si sofferma sull'ironico sguardo d'intesa con cui domenica il premier francese Nicolas Sarkozy e la cancelliera tedesca Angela Merkel hanno risposto, in conferenza stampa a Bruxelles, ad una domanda sugli sforzi italiani contro la crisi. Di certo c'è la condanna: "inopportune e sgradevoli espressioni pubbliche di scarsa fiducia negli impegni assunti dall'Italia", le definisce Napolitano. Ma l'accaduto, per quanto increscioso, non può far dimenticare che il nostro paese è in difetto perchè ancora non ha dato risposta agli impegni indicati dall'Unione."Nessuno minaccia l'indipendenza del nostro paese o è in grado di avanzare pretese da commissario - sottolinea Napolitano - Ma da 60 anni abbiamo scelto - secondo l'articolo 11 della Costituzione e traendone grandissimi benefici - di accettare limitazioni alla nostra sovranità, in condizioni di parità con gli altri Stati: e lo abbiamo fatto per costruire un'Europa unita, delegando le istituzioni della Comunità e quindi dell'Unione a parlare a nome dei governi e dei popoli europei". Insomma, non è il caso di contrattaccare, ci sono vincoli da rispettare e l'Italia deve fare la sua parte. Presto. Anche se, ricorda Napolitano, la crisi non riguarda solo il nostro paese: "Siamo, oggi più che mai, nella stessa barca in un mare in tempesta. Ciascun paese deve fare la sua parte e dobbiamo garantirci reciprocamente l'indispensabile solidarietà".
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