Cucchi/ Rapporto del Dap: è morto in modo disumano e degradante

Cucchi/ Rapporto del Dap: è morto in modo disumano e degradante "Censurabile operato complessivo, in particolare al Pertini"

Roma, 4 dic. (Apcom) - Stefano Cucchi "ha concluso la sua vita in modo disu­mano e degradante". Questa la conclusione dell'indagine della Direzione genera­le delle carceri decisa dal Dap sulla fine del tossico­dipendente arrestato dai carabinie­ri il 15 ottobre scorso e deceduto nel reparto detentivo dell`ospedale Sandro Pertini di Roma il 22 ottobre, dov`era stato rico­verato per le fratture subite. Il rapporto è pubblicato dal Corriere della Sera. Gli elementi che il 22 ottobre hanno portato alla morte di Cucchi sono l'esempio "di una incredibile, continuativa mancata risposta alla effettiva tutela dei di­ritti, in tutte le tappe che hanno vi­sto Stefano Cucchi imbattersi nei vari servizi di diversi organi pub­blici". Sotto la lente di ingrandimento il comportamento del personale dell'amministra­zione penitenziaria, agenti compre­si.La rela­zione della commissione formata da Sebastiano Ardita, Maria Letizia Tricoli e Federico Falzone e altri funzionari del Dap è stata inviata al­la Procura di Roma, La relazione descrive le "condizioni lavorativa­mente difficili" in cui si muovono gli agenti della penitenziaria. Ma appare incomprensibile la mancata attua­zione di alcuni requisiti minimi: "all'atto del so­pralluogo le condizioni igieniche presentano evidenze di materiale organico ormai essiccato sui muri interni (vomito). Sul pavimento, negli angoli, si ri­levano accumuli di sporcizia".Nella relazione si susseguono poi le testimonianze di chi si trovava sul posto quando Stefano è stato picchiato, a partire dall`infermiere del servizio 118 che visitò Cucchi la notte dell'arresto nella stazione dei carabinieri. Poi la testimonianza dell'assistente capo della polizia penitenziaria: "Ho nota­to che aveva il viso tumefat­to". Poi la testimonianza del­­l'ispettore capo A.L.R. E dell`as­sistente capo B.M.: "Gli ho detto, in maniera ironica e per sdrammatiz­zare, 'hai fatto un frontale con un treno', e lui mi ha risposto che era stato 'pestato' all'atto dell'arresto". Per quanto riguarda il ricovero al Pertini, secondo la relazione le regole interne dell`ospedale hanno "finito per incidere perfino su residui spazi che risultano assoluta­mente garantiti nella dimensione penitenziaria".

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