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Mercoledì 19 Ottobre 2011
Crisi/ Marcegaglia: Ora servono risposte concrete
Crisi/ Marcegaglia: Ora servono risposte concrete "Nella gran confusione di oggi per ognuno è aperto un bivio"
Roma, 19 ott. (TMNews) - "Ritengo che nella gran confusione dell'Italia odierna per ognuno di noi sia aperto un bivio. Quando dico ciascuno di noi penso alle responsabilità distinte che esercitiamo come imprenditori e politici, sindacalisti e banchieri, accademici e rappresentanti a ogni titolo della società civile in tutte le sue articolazioni. Il bivio è tra risposte concrete e polemiche inutili". E' quanto scrive il presidente di Confindustria, Emma Marcegaglia, in una lettera pubblicata dal 'Corriere della Sera' in risposta all'editoriale di ieri di Francesco Giavazzi."Abbiamo appreso ieri dal 'Corriere della Sera' che a impedire le riforme più che mai necessarie nel nostro paese è Confindustria - dice Marcegaglia - fosse vero, sciogliamo Confindustria e l'Italia procederà a vele spiegate. Ma non è vero affatto. Non è vero per niente. Tanto poco Confindustria persegue il modello della concertazione - prosegue la leader degli imprenditori - che in questi ultimi tre anni ha operato strappi sia con una parte del sindacato, sia con Governo e politica"."Per anni, in passato, era prevalsa l'idea che senza consenso di tutti i sindacati - scrive ancora Marcegaglia - non fosse possibile mutare in profondità gli assetti contrattuali. Al contrario, a inizio 2009, Confindustria ha deciso di cambiare marcia. Occorreva più produttività in cambio di più salario, in un paese a crescita piatta da oltre un decennio. Una parte del sindacato è stata d'accordo con noi, un'altra no".Il presidente di Confindustria conclude: "Giavazzi afferma che il do ut des sia il nostro principio ispiratore. Non lo credo affatto. E' così poco vero, che un mese fa Confindustria ha unito tutte le maggiori associazioni d'impresa italiana in un comune manifesto, senza precedenti nella storia italiana".
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