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Mercoledì 28 Ottobre 2009
Crisi/ Italiani soffrono ma si arrangiano
Crisi/ Italiani soffrono ma si arrangiano Fotografia dell'Acri. Per l'Istat calano reddito e potere d'acquisto famiglie
Roma, 28 ott. (Apcom) - Gli italiani soffrono per la crisieconomica, ma si stanno adattando alle difficoltà e ora guardanoal futuro con un nuovo ottimismo "non euforico". È la fotografiascattata da un'indagine realizzata dall'Acri (con l'Ipsos) inoccasione della Giornata mondiale del risparmio, in programmadomani. Se infatti quasi due persone su tre (il 62%) hannosperimentato disagi nell'ultimo anno, "il cittadino dimostra unabuona capacità di adattamento, riorganizza la propria vita inconseguenza della crisi, relativizza le proprie aspettative".E l'Istat, dal canto suo, certifica che nel periodo luglio 2008-giugno 2009, è calato il reddito lordo delle famiglie,frenata la propensione al risparmio, in misura minore anche laspesa per consumi finali e scende il potere d'acquisto. Nel secondo trimestre, dunque, la propensione al risparmio subisce una prima battuta d'arresto dopo un lungo periodo di crescita e si attesta al 15,2%: un risultato, superiore allo stesso trimestre del 2008 (quando era al 14,8%), ma inferiore di0,4 punti percentuali rispetto al primo trimestre del 2009. Nelsecondo trimestre 2009, infatti, il reddito lordo disponibiledelle famiglie è calato di quasi 11 miliardi, l'1% in meno invalori correnti rispetto al trimestre precedente. Si è ridottaappena dello 0,5%, invece, la spesa delle famiglie per consumifinali.Sempre nel periodo luglio 2008-giugno 2009, il potere d'acquisto delle famiglie (cioè il reddito disponibili delle famiglie in termini reali) è calato dell'1% rispetto al trimestre precedente (aprile 2008-marzo 2009) e dell'1,2% rispetto al periodo luglio 2007-giugno 2008.Tornando alla fotografia dell'Acri, l'italiano "modifica e, ove necessario, ridimensiona i propri consumi, risparmia o tenta di farlo anche quando è in difficoltà, pensa che gli sforzi per uscire dalla crisi debbono essere fatti con coesione locale e buon coordinamento a livello internazionale, quindi aumenta la sua fiducia nell'Unione europea". Per questo, "guarda al futuro con un ottimismo nuovo, che non è euforico".Resta una forte e diffusa preoccupazione per la gravità e ladurata della crisi - sottolineano i ricercatori dell'indagine Acri-Ipsos - ma il 54% dei cittadini si dice soddisfatto della propria situazione economica: un dato in aumento rispetto al 2008 (51%) e il più alto dal 2002.Gli italiani, quindi, "hanno trascorso un periodo lungo e difficile, ma diversi di loro sembrano vedere spiragli di luce e, per la prima volta da alcuni anni a questa parte, gli ottimisti sembrano prevalere sui pessimisti".
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