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Sabato 28 Novembre 2009
Crisi/ Csc: la ripresa si consolida tra fine 2009 e inizio 2010
Crisi/ Csc: la ripresa si consolida tra fine 2009 e inizio 2010 Confindustria: industria, ampio divario rispetto liveli pre-crisi
Roma, 28 nov. (Apcom) - La ripresa economica si sta consolidando e il recupero è esteso al comparto dei servizi anche se per le attività industriali resta un divario ampio rispetto ai livelli pre-crisi che sarà lungo da recuperare. E' la diagnosi del Centro Studi di Confindustria che nell'ultima edizione di 'Congiuntura Flash' rileva che "dopo il rimbalzo più forte dell`atteso del PIL mondiale nel terzo trimestre, gli indici congiunturali puntano al consolidamento della ripresa tra fine 2009 e inizio 2010. L`anticipatore OCSE è in forte e diffuso rialzo da febbraio ed è sopra la media di lungo periodo. Il PMI manifatturiero negli USA a ottobre è salito ai massimi dal giugno 2007; nell`eurozona a novembre è al top da marzo 2008".Il recupero - si legge nel documento del Csc - è esteso anche al terziario, ma nell`industria il divario rispetto ai valori pre-crisi rimane molto più ampio e lungo da colmare, a fronte dell`accresciuta concorrenza internazionale sia tra paesi industriali che si trovano nelle medesime condizioni sia dagli emergenti".Problemi anche dal versante dei cambi con "la persistente debolezza del dollaro, cui è agganciato lo yuan cinese, rende più arduo lo scenario competitivo per l`eurozona. Il rialzo delle materie prime, se conferma la migliorata domanda globale di manufatti, erode i margini di profitto già compressi nei sistemi, come la Germania e l`Italia, dove la crisi ha provocato una più marcata caduta della produttività".In Italia "il balzo estivo della produzione industriale (+4%) ha lasciato il posto a una graduale risalita in ottobre-novembre, mentre restano deboli ordini e fatturato; le attese di produzione delle imprese puntano a nuovi incrementi nei prossimi mesi, partendo da livelli sempre molto bassi. Nei BRIC la crescita è sostenuta dai consumi, deboli solo in Russia. Le aziende italiane si orientano con decisione verso quei mercati più dinamici, ma spesso è ampio il distacco con la Germania. E` diffuso il miglioramento degli acquisti di macchinari, ostacolati però da credito difficile e ampia capacità inutilizzata.BCE e FED stanno ritirando l`espansione non convenzionale, terranno fermi i tassi ufficiali a lungo".(segue)
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