Crisi/ Colpisce di più gli immigrati, tasso disoccupazione +3,5%

Crisi/ Colpisce di più gli immigrati, tasso disoccupazione +3,5% Dal 2008 al 2010. Studio Fondazione Leone Moressa

Roma, 8 nov. (TMNews) - Sono gli immigrati i soggetti più colpiti dalla crisi economica: sebbene gli oltre 2 milioni di lavoratori stranieri (il 9,1% totale degli occupati) rappresentino una grande risorsa per il territorio nazionale, notificando in sede di dichiarazione dei redditi al fisco 40 miliardi di euro, sono anche la parte di popolazione che maggiormente ha subìto gli effetti negativi della crisi. Il tasso di disoccupazione straniero è passato dall'8,1% del 2008 all'11,6% del 2010, e sono loro a mostrare livelli di povertà più elevati, visto che il 37,9% delle famiglie straniere vive al di sotto della soglia di povertà e le loro retribuzioni sono inferiori di 300 euro rispetto ai lavoratori italiani.Questi alcuni dei risultati raccolti nel rapporto annuale sull'economia dell'immigrazione 2011 realizzato dalla Fondazione Leone Moressa e patrocinato dall'organizzazione internazionale per le migrazioni (Oim) e dal ministero degli Affari Esteri, presentato oggi a Milano.Nel dettaglio, dal 2008 al 2010 si è assistito in Italia ad un aumento del tasso di disoccupazione straniera di 3,5 punti percentuali passando dall'8,1% all'11,6% e raggiungendo 274mila immigrati senza lavoro. Questo significa che nel biennio considerato un nuovo disoccupato su quattro ha origini straniere. Per quanto riguarda gli occupati, per la maggior parte si tratta di lavoratori dipendenti (86,0%), giovani, inquadrati come operai (89,9%), dalla bassa qualifica professionale, nel settore del terziario (51,3%) e in aziende di piccola dimensione (il 53,4% lavora in imprese con meno di 10 persone). Inoltre, un dipendente straniero guadagna al mese (dato quarto trimestre 2010) una cifra netta di 987 euro, quasi 300 euro in meno rispetto al collega italiano. Ha più possibilità di portare a casa una retribuzione più elevata l'immigrato che lavora nel settore dei trasporti (1.348 euro al mese) a scapito di chi lavora nel settore dei servizi alle persone (724 euro al mese), dove sono occupate maggiormente le donne. (Segue)

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