Crescono i consumatori di contenuti culturali digitali

Crescono i consumatori di contenuti culturali digitali Lo rivela studio di Confindustria Cultura: più di 14 milioni i "technofan"

Roma, 17 nov. (Apcom) - Il 40% della popolazione italiana con più di 14 anni utilizza regolarmente tecnologia ad alti livelli e circa 20 milioni di persone, che chiedono e consumano contenuti digitali, sarebbero disposti a ricevere a casa via Internet e sui nuovi dispositivi tecnologici film, file musicali, quotidiani, libri, prodotti televisivi e a pagare per questi. Una gran parte della popolazione dunque, non pretende di scaricare a tutti i costi gratuitamente film o file musicali, ma pagherebbe per avere l`accesso ad un sito in cui trovare contenuti digitali di alta qualità. A rivelarlo è lo studio dell`Osservatorio permanente dei contenuti digitali, presentato a Roma da Confindustria Cultura Italia, la Federazione italiana dell`Industria culturale che raggruppa associazioni che rappresentano cinema, editoria, musica, audiovisivo, spettacoli e videogiochi. Secondo lo studio negli ultimi 3 anni sono aumentati di circa 3 milioni e mezzo i consumatori stabili di contenuti culturali attraverso le tecnologie digitali. Questi nuovi utilizzatori di Internet e di altre apparecchiature ad alto tasso tecnologico si vanno ad aggiungere ai 16 milioni di utenti che già nel 2007 fruivano di questi prodotti. All`interno di questi c`è una cerchia più ristretta di cosiddetti "Technofan" (più di 14 milioni, sono cresciuti dell`11 per cento negli ultimi 3 anni), soprattutto giovani tra i 14 e i 24 anni, che utilizzano abitualmente un personal computer portatile, uno smartphone e sono interessati più degli altri italiani ad ascoltare musica, vedere film e giocare ai videogiochi. Anche il 50% dei technofan, che acquistano poco e sono abituati a scaricare gratuitamente prodotti culturali, non sarebbe contrario a pagare, soprattutto film e musica.Lamberto Mancini Direttore Confindustria Cultura Italia ha ricordato che l`Italia è "leader nel mondo per capacità di produrre cultura e farla diventare impresa, dal cinema alla musica. Un`industria che dà lavoro a 300mila persone, conta 18mila imprese, grandi e piccole, e negli ultimi 3 anni ha fatturato 20 miliardi di euro". Ma questo mercato in crescita ha bisogno di essere regolato, c`è sempre più necessità di mettere un freno alla pirateria e accelerare l`offerta legale di questi prodotti culturali digitali. Leopoldo Lombardi Presidente dell`AFI (Associazione Fonografici Italiani) ha spiegato che: "Il settore musicale ha reagito in ritardo al problema della musica scaricata gratuitamente, ora però l`industria musicale cerca di proporre contenuti con offerte molto accessibili: questa è la strada da percorrere". Riccardo Tozzi, vicepresidente dell`ANICA (Associazione Nazionale delle Industrie Cinematografiche, Audiovisive e multimediali), ha invece sottolineato come sia ormai necessario accelerare i tempi per avere un`offerta legale di contenuti e abbattere la pirateria: "L`industria culturale italiana - ha detto - funziona bene, ma Internet si consuma ma non si paga: come possiamo trasformare i pirati in clienti? Bisogna fare un`offerta legale a pagamento e contemporaneamente fare una politica di repressione contro la pirateria: il mercato nero è inevitabile, perché non c`è quello legale. Ma il fattore tempo è importantissimo, non possiamo aspettare che sia troppo tardi". (

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