Copenaghen/ Scontri al corteo, black bloc scatenati, 400 fermati

Copenaghen/ Scontri al corteo, black bloc scatenati, 400 fermati Da teppisti violenza e vetrine rotte; colpito ministero esteri

Copenaghen, 12 dic. (Apcom) - Decine di migliaia di persone hanno sfilato oggi a Copenaghen per chiedere un accordo ambizioso e vincolante alla Conferenza sul clima in corso nella capitale danese, dove sono scoppiati degli incidenti a margine del mega-corteo no global e ambientalista. Quattrocento le persone fermate, secondo l'ultimo bilancio della polizia.Trentamila persone, secondo le autorità, un centinaio di migliaia secondo gli organizzatori, hanno preso parte al corteo nel primo pomeriggio nel centro della fredda capitale danese, che fino al 18 dicembre ospita il vertice dei delegati di 193 paesi, che cercano un accordo che dovrà entrare in vigore il primo gennaio 2013. Partito dal Parlamento, il serpentone si è diretto al Bella center, dove si svolgono le trattative sul clima, sei chilometri a sud dal centro città. Poche centinaia di metri dalla partenza del corteo, circa 300 black block hanno rotto delle vetrine lungo il percorso, colpendo anche la sede del ministero degli Esteri danese. Il gruppo di estrema sinistra "Never Trust a Cop", aveva lanciato una manifestazione "anti-capitalista" nel centro città.La maggioranza dei manifestanti, venuti in auto o in treno dalle grandi città della Germania, da Londra, Amsterdam o Milano, sono quasi tutti europei, eccetto qualche gruppo di cinesi, coreani o africani. Ieri erano state arrestate 75 persone, tre delle quali, due britannici e un francese, sono state espulse. Tutti rilasciati i dieci italiani fermati, tra cui i due attivisti Tommaso e Rocco Cacciari, nipoti del sindaco di Venezia Massimo Cacciari. La manifestazione è seguita con attenzione da decine di delegati sugli schermi installati nei corridoi della conferenza sul clima.Circa 3mila persone, la maggior parte con indosso un impermeabile azzurro, avevano formato un primo raduno in mattinata a Copenaghen rispondendo all'appello degli Amici della Terra, con l'intento di formare una "marea blu" per "la giustizia climatica". Un dimostrante, travestito da Babbo Natale, avvertiva ironicamente che il surriscaldamento va fermato al più presto nell'Artico: "Il mio Rudoph (la sua renna) non ce la fa più". (con fonte Afp)

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