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Giovedì 24 Settembre 2009
Clima/ Dimas:Ue non consente modifiche 'ex post' piani emissioni
Clima/ Dimas:Ue non consente modifiche 'ex post' piani emissioni Commissario Ambiente:"Ma pronti a spiegare come funziona sistema"
Bruxelles, 24 set. (Apcom) - Il commissario europeo all'Ambiente,Stavros Dimas, si è detto oggi pronto ad "ascoltare lepreoccupazioni" del governo italiano sui costi del Pianonazionale di assegnazione (Nap) delle emissioni di gas serra, ma,ha avvertito, non sono comunque possibili aggiustamenti 'ex post'del piano stesso."Noi - ha detto Dimas all'Apcom - ascoltiamo sempre lepreoccupazioni degli Stati membri, e siamo pronti a spiegare comefunziona il sistema Ets (il mercato europeo dei dirittiemissione, ndr) e qualsiasi altra questione correlata. Lalegislazione comunitaria, comunque - ha avvertito -, non permetteaggiustamenti 'ex post'" dei tetti alle emissioni approvati dallaCommissione per ciascuno Stato membro.In una lettera della settimana scorsa al presidente dellaCommissione José Manuel Barroso, di cui ha dato notizia oggi il'Sole 24 ore', il premier Berlusconi aveva segnalato "gravidifficoltà per le aziende italiane" a causa del piano diassegnazione delle quote di Co2, e aveva chiesto il "personaleinteressamento" del capo dell'Esecutivo comunitario "per arrivarea una soluzione condivisa", come ha confermato oggi ilsottosegretario alla presidenza del Consiglio Paolo Bonaiuti.Bonaiuti ha puntualizzato che l'Italia "non ha mai chiesto alpresidente Barroso di rinegoziare" il piano emissioni, ma secondoil 'Sole 24 0re', nella lettera del presidente del Consigliovengono esplicitamente menzionati il ministro dell'Ambiente,Stefania Prestigiacomo, e i suoi contatti con il commissarioDimas per esporre i problemi italiani. La lettera, insomma, miraa sollecitare Barroso a fare pressioni su Dimas per trovare "unasoluzione condivisa" che alleggerisca alcuni costi per le impreseitaliane.Per capire come fu deciso il piano nazionale di assegnazionedelle emissioni bisogna tornare indietro di due anni.Nel 2007, il governo Prodi - con un compromesso raggiunto dopo unbraccio di ferro fra il ministro dello Sviluppo economicoPierluigi Bersani e il ministro dell'Ambiente Alfonso PecoraroScanio - propose a Bruxelles un Nap da 209 milioni di tonnellatedi CO2 (di cui 16 milioni di tonnellate accantonati per i 'nuovientranti' nel sistema industriale), ma la Commissione fuinflessibile e approvò il piano italiano solo a condizione ditagliare il 'tetto' del 6,3%, portandolo a 195,8 milioni ditonnellate. Il negoziato continuò sulla riserva per i nuovientranti, per la quale Bruxelles accettò successivamente lasoluzione proposta dall'Italia (l'acquisto sul mercato con fondipubblici delle quote per 16 milioni di tonnellate e la loroassegnazione gratuita alle imprese interessate).Secondo fonti della Commissione, la questione per la quale ilgoverno italiano chiede ora il "personale interessamento" diBarroso non riguarderebbero tanto il tetto alle emissioniapprovato da Bruxelles con il Nap italiano, quanto piuttosto lariserva prevista per i 'nuovi entranti'. La stessa lettera diBerlusconi parlerebbe di problemi creati al sistema industrialeitaliano "soprattutto per i nuovi entranti".Anche in questo caso, tuttavia, sembra che la risposta dellaCommissione europea non cambierebbe: "Non è possibile aumentarela riserva per i nuovi entranti, e le quote di CO2 della riservastessa devono essere comprate sul mercato dei diritti diemissione", ha puntualizzato una fonte qualificata dellaCommissione.Loc
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