Cina; Stretta alla libertà di stampa in un 2009 difficile

Cina; Stretta alla libertà di stampa in un 2009 difficile La lista nera dei giornalisti, un'arma di controllo in più

Pechino, 14 feb.(Apcom) - Se il mestiere di giornalista già nonera facile prima, per la presenza totalizzante del Partito unico,da oggi in Cina i reporter avranno ancora vita più difficile. La"lista nera" di professionisti dell'informazione invisi algoverno, la cui prossima creazione è stata annunciata ieri, èl'ultima delle misure per restringere il campo di azione deigiornalisti in un anno che si prospetta sensibile per ricorrenzee congiunture internazionali."Quest'anno abbiamo avuto occasioni di inchiesta senzaprecedenti, soprattutto legate agli avvenimenti del terremoto nelSichuan, ma per il 2009 il governo sente troppo rischio per nonserrare di nuovo il controllo sulla stampa locale" spiega ungiornalista di Pechino nell'anonimato.Le notizie sono, in genere, diffuse sotto uno stretto controllodel Partito, il quale vieta la copertura di avvenimenti sensibilio al di fuori della linea ufficiale e punisce con il carcere igiornalisti che osano sfidarne le regole e con pesanti multe letestate. Secondo la classifica della libertà di stampa nel mondo,stilata da Reporter senza Frontiere, la Cina è 167ma, appena dopol'Iran.Il lavoro quotidiano dei giornalisti è regolato passo per passo:in ogni redazione la supervisione sulla "correttezza" delleinformazioni è garantita da un "commissario politico" prepostoalla revisione dell'opera di scrittura dei giornalisti. "Disolito i giornalisti hanno direttive sul tipo di notizie datrovare e sul punto di vista da cui scriverle" spiegava lo scorsomaggio una reporter dell'Oriental Morning Post a Chengdu.Con cadenza frequente i giornalisti cinesi devono seguire corsidi formazione voluti dall'Ufficio di Propaganda sulla "visionemarxista del giornalismo".Tali corsi includono lo studio del principio delle "TreRappresentanze" di Jiang Zemin, di quella che il Partito chiamala "visione marxista del giornalismo" e della "etica e spiritodella professione" di giornalista. L'obiettivo, come dichiaratodallo stesso Ufficio, è triplice: appoggiare i principi delPartito, criticare il "concetto borghese della libertà diespressione", e mantenere una corretta guida delle masse, di modoche la professione si riduca alla celebre frase di Mao Zedong chesoleva dire "non vogliamo intellettuali alla guida dei giornali,ma piuttosto politici".Tuttavia in un paese con il più alto numero di pubblicazioni almondo il controllo sulla stampa è impresa ardua anche per icensori più accaniti. Secondo un rapporto sull'industria dellastampa pubblicato dall'Amministrazione Generale per la Stampa ele Pubblicazioni (GAPP) nel 2005, e da allora mai aggiornato, laCina produce 100 milioni di copie di quotidiani ogni giorno perun totale di 1926 testate giornalistiche quotidiane. Secondo ilChina Daily, il giornale in lingua inglese, esistevano nel 20069386 diverse riviste, che nel complesso raggiungevano unatiratura di 2,85 mld di copie all'anno.Scandali veri o presunti hanno scosso il mondo dell'informazionedurante tutto il 2008. Le autorità hanno presto dovuto ricredersidella libertà accordata ai giornalisti durante la copertura delterremoto nel Sichuan, quando la censura nulla aveva potutocontro la sfida lanciata da intrepidi reporter e poi allargata atutti i media. La poco consueta apertura si è esaurita non appenal'attenzione dell'opinione pubblica si è spostata sullacorruzione del governo locale, la cattiva gestione del denaropubblico e le responsabilità politiche nel crollo delle scuole.Da lì è iniziata la marcia indietro della censura. E lacredibilità delle notizie è stata messa in discussione da unaserie di incidenti in cui falsi reporter sono stati sorpresi achiedere denaro ai proprietari di miniere nella regione delloShanxi per assicurarsi il silenzio sugli incidenti mortali che sisono verificati in zone di estrazione illegali. Lo scandalo èservito a rivelare al pubblico il funzionamento della stampanazionale e gettare una cattiva luce sulla credibilità dellenotizie.Per il 2009 la crisi economica, i problemi sociali derivantidalla disoccupazione e il crescente divario fra città e campagnedovranno certamente essere riferiti in accordo con il linguaggioufficiale e senza troppe critiche: bisogna evitare di fare diquest'anno una triste ricorrenza in più.Fus

apcom

Sabato 14 Febbraio 2009

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