apcom
Giovedì 04 Novembre 2010
Cassazione più dura su danni per esposizione all'amianto
Cassazione più dura su danni per esposizione all'amianto Associazioni di fatto possono chiedere anche i danni morali
Roma, 4 nov. (Apcom) - Stretta della Cassazione sulle morti bianche per esposizione alle polveri di amianto. Possono chiedere direttamente anche i danni morali tutte le associazioni di fatto che rappresentano i lavoratori, pure quelle nate successivamente. Non solo. Nei casi di gravi inadempienze sulla sicurezza ne risponde l`intero consiglio di amministrazione. Sono questi i punti fermi raggiunti dalla Corte di cassazione (sentenza n. 38991 del 4 novembre 2010) sul tanto discusso tema dell`amianto e delle responsabilità delle aziende.Il caso è scoppiato negli anni `70, quasi dieci anni prima delle campagne di sensibilizzazione sulla pericolosità per la salute delle inalazioni delle polveri contenenti amianto. In quasi ottanta pagine di motivazioni i giudici della Cassazione hanno confermato le condanne dei consiglieri di amministrazione e del direttore dello stabilimento a prescindere dalla conoscenze dell`epoca. Ma non solo. In questa sentenza - riporta il sito Cassazione.net - hanno anche affermato con chiarezza, con prevedibili e pesanti ripercussioni sulle aziende in termini di risarcimento, che le associazioni di fatto dei lavoratori (in questo caso della Cgil) possono chiedere i danni morali. Sul punto in sentenza si legge che "gli enti di fatto sono legittimati a costituirsi parte civile in quanto la circostanza che predetti enti non abbiano personalità giuridica non è ostativa alla costituzione di parte civile, né un`ostatività può dedursi dal fatto di non essere stati operativi al momento dei fatti in questione".
© RIPRODUZIONE RISERVATA