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Giovedì 26 Novembre 2009
Calcio/ Lippi: Cassano? Situazione squallida. Su Amauri decido io
Calcio/ Lippi: Cassano? Situazione squallida. Su Amauri decido io Ct azzurro:"Gente che cerca di sobillare,nessuna lite con Davide"
Roma, 26 nov. (Apcom) - Marcello Lippi non porterà Antonio Cassano ai Mondiali. In una intervista concessa all'Espresso, il ct della nazionale italiana ribadisce che per "costruire una grande squadra" ha bisogno di "giocatori che mettano le loro qualità al servizio dei compagni" e che alla fine a contare sono solo le sue "convinzioni". Proprio a proposito del tanto discusso ostracismo nei confronti del fantasista della Sampdoria, Lippi si limita ad osservare che attorno al caso si sono registrati "episodi brutti", frutto, a suo dire, di evidenti manipolazioni. "Di gente che cerca di sobillare", dice il ct.Che poi racconta: "A Villafranca faccio entrare una scolaresca nel campo. Inneggiano a Buffon, Pirlo, Cannavaro. Poi un paio di ragazzini vengono avvicinati da un gruppetto di adulti e cominciano a gridare: Cassano, Cassano. A Cesena una nazionale sperimentale, senza campioni del mondo, sta mettendo sotto la Svezia. Tutto fila liscio ma a un minuto dalla fine si alza il coro: Cassano, Cassano". E poi c'é il caso di "Striscia la notizia", con la confessione anonima di un presunto testimone che avrebbe assistito ad una scazzottata tra Cassano e il figlio del cittì Davide in un locale della Versilia. "Si sono addirittura inventati - dice Lippi - che ce l'ho con Antonio perché fuori di una discoteca avrebbe preso a cazzotti mio figlio Davide, quando invece loro due sono sempre andati d'amore e d'accordo. Tutto ciò a me sembra molto squallido". Cassano, quindi, per Lippi resta "un bravo ragazzo", attorno al quale "si è creata una situazione incredibile".Difficile rivedere in nazionale anche Francesco Totti, ma in questo caso Lippi non chiude: "Noi ci stimiamo reciprocamente. L'importante, ora, è che giochi con serenità". Capitolo contratto, in scadenza il 20 luglio. "È inutile discutere prima il rinnovo perché tanto se perdo so che non rimango", dice Lippi. "Se vinco posso invece ottenere condizioni migliori". Ma tornerà alla Juventus come si dice? "Con la Juve ho un passato di grandi successi. Mi offrirono di riprenderne la guida quando tornarono in Serie A. Ma io mi sentivo in debito con la nazionale". Lippi, infine, replica a Pazzini sul caso della possibile convocazione ai Mondiali del brasiliano Amauri: "Pazzini oggi ha ragione perché Amauri non è italiano. Quando lo diventerà, parlerò io e i giudizi cambieranno".
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