Bossi assicura fedeltà a Berlusconi.Ma Lega ragiona su dopo crisi

Bossi assicura fedeltà a Berlusconi.Ma Lega ragiona su dopo crisi Senatur: C'è ancora spazio. Fini lo gela:Cose sono più complicate

Roma, 11 nov. (Apcom) - "C'è ancora spazio". Ai cronisti Umberto Bossi assicura che qualche margine per evitare una crisi al buio c'è ancora: ovvero un Berlusconi bis, che lavori anche ad una nuova legge elettorale, su cui Gianfranco Fini sarebbe "abbastanza" d'accordo e che il premier potrebbe digerire: "Una crisi pilotata è meglio di una crisi al buio", dice lapalissianamente Bossi. Apertura che viene però subito stroncata dal presidente della Camera ("Le cose sono più complicate"), dal vertice del Pdl ("Berlusconi non deve dimettersi"), dallo stesso premier ("Fini mi sfiduci"). Del resto nelle parole di Bossi c'è anche un macigno sulla strada del Berlusconi bis, il veto a Casini: "L'Udc può andare al mare".E allora, qual è la strategia della Lega? Oggi Bossi ha fatto sapere di aver respinto l'offerta di Fini per un esecutivo a guida Tremonti: "Sono fedele a Berlusconi", ha giurato il leader leghista. E i suoi uomini ribadiscono: "Il Capo non tradirà Berlusconi, non esiste che oggi si sia discusso di scenari alternativi che non prevedono il premier". Ma il quadro potrebbe cambiare in caso di crisi formale: a quel punto le voci nel Carroccio cominciano a farsi discordanti. Qualche leghista non esclude che in quel caso la Lega non si taglierebbe fuori completamente da eventuali nuovi Governi, soprattutto se nascessero con una parte del Pdl e con un ruolo di garanzia di Tremonti, e se la situazione dovesse precipitare in concomitanza del voto sulla Finanziaria. In quel caso, il Carroccio non metterebbe a rischio la completa attuazione del federalismo fiscale (i decreti delegati trasmessi alle Camere vanno comunque riapprovati dal Consiglio dei Ministri) e non rinuncerebbe a dire la sua sulla futura legge elettorale (magari anche d'intesa con il Cavaliere).Ma la maggior parte degli uomini di Bossi sono pronti a giurare che il Senatùr è determinato a restare al fianco di Berlusconi in ogni caso: "Un eventuale Governo senza di noi e senza il Pdl non potrebbe durare più di pochi mesi e poi ci ripresenteremmo alleati con lui come candidato premier". Quel che è certo, è che alla prosecuzione dell'attuale Governo ci si crede ben poco: questa l'indicazione trasmessa ai funzionari leghisti con incarichi legati al Governo: "Compratevi portatili e telefonini nuovi, quelli di palazzo Chigi li avrete ancora per poco".

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