Berlusconi: Contro di me fango e vendette della malavita

Berlusconi: Contro di me fango e vendette della malavita "Ma non mi fermeranno, resisterò finchè italiani me lo chiedono"

Roma, 4 nov. (Apcom) - Una "fabbrica di falsità e fango", che potrebbe essere addirittura alimentata dalla "vendetta della malavita". Dal palco della Direzione nazionale del Pdl, Silvio Berlusconi affronta anche il tema delle continue rivelazioni di escort che lo avrebbero frequentato. E dà una nuova possibile spiegazione dello stillicidio di notizie: "nessuno oggi può con certezza escludere che alcune cose che accadono siano frutto della vendetta della malavita", dati i colpi che vengono inflitti alla criminalità organizzata.Ma il bersaglio principale della reazione di Berlusconi è la sinistra, che ordirebbe complotti per farlo cadere: "I nostri avversari sanno che la mia presenza in politica rappresenta un ostacolo insuperabile per il raggiungimento del potere, per questo mi attaccano in modo indegno". E insieme alla sinistra, di sponda con la magistratura, agiscono "quelle forze, quei poteri che per interessi di casta e solo personali, con espedienti costruiti ad arte in certe Procure, mi muovono attacchi gravi e immotivati fondati sul nulla, anzi sull'invidia e sull'odio". Le stesse forze e gli stessi poteri che "ripetono come un ritornello, all'unisono con la sinistra, che il governo non sta facendo niente". Per il premier "un'accusa falsa di immobilismo" che costringe il Pdl ad una "lotta senza quartiere contro i loro veleni, le loro fabbriche inesauribili di falsità e fango".Ai suoi avversari Berlusconi risponde ribadendo la sua determinazione ad andare avanti: "Sappiano che le campagne di fango che mi vengono rovesciate addosso non mi fermeranno. Se lo facessi tradirei la fiducia degli elettori. E' stato per amore del mio paese che sono sceso in politica per salvare il mio paese ed è per amore della libertà che continuerò a resistere a tutti gli attacchi infondati. E continuerò a farlo - assicura Berlusconi - finche gli italiani me lo chiederanno".

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