Berlusconi: Ce la faremo. Ma Fini:O si dimette al buio o sfiducia

Berlusconi: Ce la faremo. Ma Fini:O si dimette al buio o sfiducia Il premier guadagna due voti. Bocchino: Ultima mediazione fallita

Roma, 9 dic. (Apcom) - Silvio Berlusconi è quasi certo di avere la fiducia, Gianfranco Fini è convinto che la Camera invece costringerà il presidente del Consiglio a dimettersi. A cinque giorni dal voto del 14 dicembre, i due principali attori dello scontro politico si mostrano convinti ciascuno delle proprie chances di vittoria. E quindi il vero protagonista resta sempre il pallottoliere, che oggi assegna la vittoria ai punti al premier: Maurizio Grassano e Antonio Razzi annunciano il loro voto per Berlusconi, mentre il dipietrista Domenico Scilipoti esce dal partito ma ancora giura che voterà la sfiducia.Numeri che fanno sorridere il premier convinto, riferisce chi ci ha parlato, di essere già a quota 316, ovvero con altri 3 deputati (oltre ai dubbiosi Scilipoti, Calearo e Catone) ancora "coperti" ma che il 14 dicembre voteranno per lui. Tanto che, in collegamento telefonico con Verona, spiega: "Siamo già al lavoro al fine di evitare che si apra una crisi irresponsabile, in un momento delicato" che farebbe fare all'Italia "la fine dell'Irlanda". E dunque "spero che il 13-14 ci possa essere riconfermata la fiducia da entrambe le Camere. Sono sereno - ha assicurato ai pidiellini veronesi - penso che non saranno in molti a tradire il voto degli elettori, sarebbe una cosa grave. Noi abbiamo portato in politica una moralità nuova, con un programma definito, alleanze certe e un nome certo del premier". Insomma, per il premier, "i tradimenti che erano stati ventilati sembra non siano tali da non consentirci di avere la maggioranza".Ma al di là dei conteggi, quello che entrambi i protagonisti giurano è che - dopo la rivelazione dell'incontro tra il premier e il finiano Bocchino - non c'è una trattativa in corso. Lo avrebbe assicurato Berlusconi ai suoi interlocutori di oggi, spiegando che non ha alcuna intenzione di scendere a patti con Fini del quale continua a non fidarsi; lo ha detto anche il presidente della Camera ai suoi parlamentari: far trapelare lanotizia di una trattativa in corso "significa voler far saltaretutto", è una trappola che "non possiamo accettare, se viene meno la riservatezza non se ne fa più nulla". Del resto è lo stesso Bocchino a confermare l'incontro, "un estremo tentativo" che però non ha prodotto risultati. Insomma, per Fini, Berlusconi è "inaffidabile", ed è "tempo perso" parlare con lui. E dunque le uniche possibilità che il leader di Fli contempla sono la sfiducia per il premier o le sue dimissioni prima del voto. E "senza alcuna garanzia", aprendo una crisi al buio.

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