Bce/ Per ora irrisolto nodo-Bini-Smaghi. L'ansia di Sarkozy

Bce/ Per ora irrisolto nodo-Bini-Smaghi. L'ansia di Sarkozy Sembrano più lontane sue dimissioni Bce dopo Visco a Bankitalia

Roma, 20 ott. (TMNews) - Se con l'avvio della procedura di nomina di Ignazio Visco a Governatore della Banca d'Italia un tassello sta per andare al suo posto, un altro, altrettanto delicato, resta per ora irrisolto. Quello di Lorenzo Bini-Smaghi. Una nomina di quest'ultimo al vertice di via Nazionale, che era apparsa possibile nelle ultime ore, avrebbe infatti risolto un problema diventato oramai pressante nei rapporti tra i governi di Roma e Parigi.Il presidente francese Nicolas Sarkozy negli ultimi mesi è stato chiaro: vuole che il banchiere centrale fiorentino - il cui mandato scade nel 2013 - lasci anticipatamente il comitato esecutivo della Bce per permettere a Parigi di avere un suo rappresentante nel board dell'istituto di Francoforte, anche dopo l'arrivo di Mario Draghi e la partenza di Jean-Claude Trichet. Del resto questo gioco di avvicendamenti a catena era la condizione dell'appoggio francese, risultato importante, all'ascesa di Draghi alla Bce.Se Bini-Smaghi per ora "resiste", convinto che questa sia la strada per tutelare l'autonomia della Banca centrale europea, Parigi preme su Roma per una rapida risoluzione. I segnali diplomatici degli ultimi giorni sono stati numerosi. E la minaccia è quella di portare il caso sotto i riflettori dell'imminente vertice europeo di domenica.Le ragioni dell'ansia francese non sono solo di mera rappresentanza francese nel board della Bce in un momento cruciale a causa della crisi del debito di Eurolandia. Ma anche di politica interna ed estera. Draghi era stato infatti criticato da Marine Le Pen, leader del partito di estrema destra Front National, che lo ha definito "un uomo degli americani" per il suo passato a Goldman Sachs. In tale ottica, Sarkozy doveva e deve garantire rapidamente una presenza francese nel board della Bce, per evitare di essere attaccabile nella campagna della prossima primavera per essere riconfermato alla presidenza della repubblica.L'ultimo motivo è di politica europea. I piccoli Paesi della zona euro criticano sempre più spesso la regola non scritta che prevede un rappresentante dei quattro 'grandi' nel board Bce. Nel 2012 scadrà il mandato dello spagnolo José Manuel Gonzáles-Páramo. Gli olandesi stanno già facendo campagna. E se i francesi non riuscissero a mettere un loro uomo nel board creerebbero ai loro occhi un pericoloso precedente in vista dell'anno prossimo.

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