Afghanistan/ Rocca (Cri):E' allarme umanitario in aree conflitto

Afghanistan/ Rocca (Cri):E' allarme umanitario in aree conflitto Situazione molto difficile. Somalia altro angolo dimenticato

Roma, 10 dic. (Apcom) - Guerra, freddo e difficoltà logistiche per prestare le cure sanitarie e i soccorsi. Per la Croce rossa italiana la situazione in Afghanistan è "molto difficile". Parola di Francesco Rocca, commissario straordinario, che parla di "allarme umanitario proprio nelle aree del conflitto"."Le attività militari in corso - afferma conversando con l'Apcom - stanno logorando il Paese. Stiamo lavorando molto per soccorrere le popolazioni. Nelle aree più toccate dal conflitto, poi, c'è un'emergenza freddo molto forte, e la povertà è diffusa". Le necessità umanitarie, spiega, sono "enormi" e trovano ragioni in un conflitto "che, come noto, va avanti da anni, a cui si aggiungono i conflitti tribali interni". Non solo, spiega Rocca, esiste il problema delle difficoltà del governo centrale del presidente Karzai ad amministrare il territorio: "A poca distanza ci sono situazioni diversissime", afferma Rocca.Tra i problemi più gravi e su cui la Croce rossa lavora maggiormente in questo periodo, ci sono anche quelli legati alle mine anti uomo e la droga. "Il problema delle tossicodipendenze è molto forte" e "cerchiamo di affrontare i problemi con personale locale: afghani che aiutano afghani. Non sono molti gli espatriati provenienti dall'Occidente. Forse è anche questa la ricchezza di Croce rossa".L'arretratezza del Paese è la minaccia più grave per gli aiuti. "Abbiamo difficoltà ad aiutare alcune aree, e per questo - sottolinea Rocca - occorre implementare la macchina dei soccorsi con una piena ripresa del sostegno alle infrastrutture dello Stato, che vanno rafforzate. C'è in corso una intensa attività militare, ma bisognerebbe sostenere meglio la logistica"."Grave" anche la situazione per i bambini. In Afghanistan, secondo i dati Unicef, c'è il più alto tasso di mortalità infantile, con oltre 250 morti ogni mille, e con il 70% della popolazione che non ha accesso all'acqua pulita.parte di tutti i Paesi".

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