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Mercoledì 12 Novembre 2008
Usa/ Nancy Pelosi, la donna più potente della politica americana
Usa/ Nancy Pelosi, la donna più potente della politica americana
Presidente Camera, con maggioranza Democratica anche al Senato
Roma, 12 nov. (Apcom) - Né Hillary Clinton né Condoleezza Rice:
la donna più potente della politica statunitense è la presidente
della Camera dei Rappresentanti, Nancy Pelosi: è quanto scrive il
blog Politico.com, sottolineando come ora Pelosi potrà contare
anche su una solida maggioranza semocratica non solo nella camera
bassa da lei presieduta ma anche al Senato.
Non mancano i paragoni con i leggendari Sam Rayburn e Tip
O'Neill, nonostante al terzo anno di carica Pelosi
(Rappresentante cioè deputata per la California) non abbia ancora
lasciato un'eredità legislativa paragonabile - anche perché
finora al Senato i democratici avevano una maggioranza di un solo
seggio, il che aveva di fatto impedito il passaggio di molte
delle misure da loro proposte.
Prima del 20 gennaio il Congresso uscente dovrà affrontare la
questione degli aiuti alle imprese automobilistiche, duramente
colpite dalla crisi: l'Amministrazione Bush ha concluso che le
major non ricadono nel pacchetto di aiuti per 700 miliardi, ma il
presidente eletto Barack Obama ha chiesto alla Casa Bianca di
ripensarci e oggi Pelosi si è detta favorevole ad un
finanziamento "di emergenza e limitato" come possibile
compromesso, per il quale tuttavia servirà anche la cooperazione
dei senatori repubblicani.
Come la stessa Pelosi ha spiegato nel luglio scorso in
un'intervista rilasciata a Politico.com, il potere dello
"Speaker" è quello di stabilire l'agenda legislativa
dell'Amministrazione, compito ancora più importante dato che tra
poco più di due mesi la Casa Bianca sarà occupata da un
Democratico, Barack Obama. Ma, nota il blog, sarà il Presidente
ad aver più bisogno di lei che non viceversa.
Quale che sia la portata del cambiamento che si prefigga Obama -
che dovrà riflettere sulle tante riforme fallite da Bill Clinton,
come quella del sistema sanitario o sul porto d'armi - avrà
infatti un compito difficile: data la rigida separazione dei
poteri e la struttura dei partiti (assai più dipendenti dalla
lealtà degli elettorati locali che non da quella alla Casa
Bianca), la cooperazione dei leader parlamentari è fondamentale
per far passare una nuova normativa, come molti Presidenti si
sono accorti a loro spese.
Basti pensare che negli anni Venti gli Stati Uniti non aderirono
alla Lega delle Nazioni, creatura voluta da Woodrow Wilson, per
la mancata ratifica del trattato; di fatto, uno dei pochi
inquilini della Casa Bianca ad essere riuscito - grazie a una non
comune abilità di lobby, negoziati e pressioni su singoli
Rappresentanti e Senatori - a far passare senza troppi tagli un
importante programma di riforme interne (sui diritti civili) è
stato Lyndon B. Johnson; che pure, in politica estera, è passato
alla Storia per l'intervento in Vietnam.
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