Zaki al Parlamento di Strasburgo: "Il caso Salis è inaccettabile, Roma faccia di più"

STRASBURGO - "Volevamo che Patrick fosse qui con noi perché è importante dire che la prossima legislatura continui ad occuparsi di diritti umani e di diritti delle minoranze, non solo in Europa". Lo ha detto il capodelegazione del Pd all'Eurocamera, Brando Benifei in un punto stampa con Patrick Zaki, l'egiziano detenuto per quasi due anni nel suo Paese natale accusato di propaganda a favore dei diritti civili, che oggi ha assistito alla Plenaria di Strasburgo. Zaki ha incontrato anche la delegazione degli eurodeputati Dem e la presidente del Parlamento Roberta Metsola.

Parlando del caso Ilaria Salis, Zaki ha spiegato che le immagini dell'italiana in tribunale a Budapest sono "molto allarmanti". "Noi vogliamo condizioni detentive giuste e un processo equo per lei, non possiamo accettare quanto ha scritto nelle sue lettere: faremo di tutto per aiutarla e chiedo al governo di italiano di fare di più", ha detto ancora. Il ricercatore egiziano si è poi soffermato sulle politiche Ue con il Nordafrica e sui Memorandum firmati con Tunisia e Egitto.

"Dobbiamo mettere in campo un monitoraggio reale su dove vanno i fondi europei, non siamo contrari all'invio di risorse ma dobbiamo controllare che non siano spesi nel modo sbagliato", ha spiegato Zaki ai cronisti aggiungendo che l'Ue deve garantire che non vadano usati per aumentare il numero di prigionieri politici. "Il rispetto dei diritti umani deve essere una condizione per questi fondi", ha detto ancora.

Per Benifei "si tratta di accordi fatti sulla testa del Parlamento europeo, ed è inaccettabile". Il sostegno all'accoglienza dei rifugiati "è qualcosa su cui cooperiamo, ma se la strada è questa di certo anche nella nuova legislatura non potremo sostenere questo approccio", ha sottolineato Benifei.

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