(ANSA) - BERGAMO, 11 MAR - "Se uno è innocente, su che cosa devecedere?". Lo ha detto Massimo Bossetti, rispondendo alle domandedei suoi avvocati che gli chiedevano se avesse subito pressioni,in carcere, perché confessasse. "Ho ricevuto pressioni da tutti"ha spiegato, aggiungendo che sua moglie, durante i colloqui incarcere, gli fece un 'quarto grado'. "Se avessi mentito me loavrebbe letto negli occhi". Bossetti, oggi in aula, ha poiraccontato che dopo l'arresto era "disperato, distrutto. Hotentato il suicidio. La cosa che mi ha permesso di andare avantiè stata l'unica fotografia che avevo in cella: quella della miafamiglia". "Non c'è sera che non preghi per lei" ha poi detto ilmuratore di Mapello riferendosi a Yara. L'imputato ha quindiescluso "categoricamente" che sia il suo furgone quello ripresonei pressi della palestra da cui scomparve Yara. Infine unaconsiderazione sul suo arresto, avvenuto il 16 giugno 2014 nelcantiere di Seriate: "Non avevo mai visto tante forzedell'ordine, neanche fossi stato Totò Riina".
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