BRUXELLES - Vari Paesi Ue hanno inserito nel Pnrr strumenti finanziari, che consentono l'uso dei fondi europei dopo la scadenza del 2026. Per 15 Paesi ci sono veicoli per oltre 100 miliardi sui 672,5 totali del dispositivo. La Spagna ne ha per ben 76 su 163 di piano, la Grecia 17,7 su 36,6. L'Italia con il maggior Pnrr Ue per 194,4 miliardi ha veicoli per solo 11,8 miliardi. Lo ha verificato l'ANSA da più fonti, con conferme della Commissione. Il tema, secondo osservatori europei, peserebbe in un confronto sulla proroga del Pnrr, visto che sulla decisione sulle risorse proprie con la scadenza al 2026 per l'Ngeu serve l'unanimità dei 27 dell'Ue.
Nella maggior parte dei Paesi i veicoli finanziari sono stati inseriti nel corso del 2023 nelle modifiche ai piani con la richiesta di fondi ulteriori, si apprende dalla Commissione. Gli strumenti o veicoli finanziari inseriti possono essere ad esempio fondi per la resilienza regionale, di co-investimento, o a sostegno delle pmi. L'implementazione avviene attraverso il Gruppo Banca europea degli investimenti, banche pubbliche o banche commerciali. La particolarità è che a differenza di obiettivi predefiniti, come ad esempio la costruzione di opere pubbliche, tali veicoli finanziari sono gli obiettivi stessi del Pnrr da realizzare per ricevere i soldi europei del Recovery: il target viene considerato raggiunto una volta che il veicolo o fondo sia stato costituito e che al più tardi entro fine agosto 2026 gli vengano trasferiti i fondi statali. Il veicolo potrà quindi erogare i fondi in un secondo momento.
Da quanto è trapelato la gran parte dei veicoli finanziari inseriti nei piani servirebbe proprio a poter spendere i fondi europei in un secondo momento. Il Regolamento Ue del 2021 sul dispositivo per la Ripresa e resilienza lo prevede tra le voci per "incentivare gli investimenti privati": "I piani per la ripresa e la resilienza ammissibili al finanziamento a titolo del dispositivo - recita - comprendono misure per l'attuazione di riforme e investimenti pubblici, strutturati in un pacchetto completo e coerente, che può anche includere regimi pubblici finalizzati a incentivare gli investimenti privati". "Gli strumenti finanziari possono continuare a funzionare oltre la durata del dispositivo: l'investimento del Pnrr in questo caso è la costituzione dello strumento finanziario stesso", ha confermato all'ANSA un portavoce della Commissione Ue, interpellato sul tema.
Come noto, il termine ultimo per l'Ue per erogare i fondi del Recovery è fissato a fine dicembre 2026, con data ultima per realizzare gli obiettivi a fine agosto 2026. Nel caso in questione, confermano dal Berlaymont, "il trasferimento di fondi a un sistema finanziario da parte dello Stato membro che deve essere effettuato entro" il termine di agosto 2026. "In linea con il Regolamento, il Pnrr può includere" misure per "ottimizzare l'uso delle risorse" per "specifiche tipologie di progetti", spiega ancora il portavoce: per "suddividere progetti in cui il Pnrr finanzia la parte del progetto che sarebbe completata entro la fine del 2026 e gli Stati membri finanziano le parti che verranno completate dopo il 2026". O per "istituire strumenti finanziari che mirano a incentivare gli investimenti privati".
Oltre alla quota preponderante della Spagna, e a Grecia e Italia, hanno usato maggiormente questa possibilità anche Portogallo (1,6 miliardi su 22,2 dell'intero Pnrr) e Polonia (59,8 miliardi di Pnrr). Madrid, considerando anche le modifiche del Pnrr del 2023, ha previsto di destinare 76 miliardi di piano a 14 strumenti finanziari. Gli strumenti saranno usati tramite il Gruppo Banca europea degli investimenti e l'Instituto de Crédito Official, banca di investimento pubblica.
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