(ANSA) - ROMA, 5 APR - Confermata dalla Cassazionel'assoluzione di una coppia di coniugi napoletani che eranoandati in Ucraina per avere un figlio con la maternitàsurrogata, tramite una donna che aveva acconsentito a farsiimpiantare gli spermatozoi dell'uomo insieme agli ovuli di unadonatrice. La pratica è lecita in Ucraina e prevede che, dopo ilparto, la madre surrogata dia il consenso a che il neonato siadichiarato all'anagrafe come figlio naturale della coppia'appaltante'. Per la Suprema Corte, anche se in Italia questo 'metodo'rimane vietato nonostante la Consulta abbia allentato i'paletti' attorno al divieto di fecondazione eterologa, ilricorso all'utero in affitto in Ucraina non è perseguibile e lacoppia italiana non ha commesso reato. Così è stato respinto ilricorso della Procura di Napoli che voleva condannare marito emoglie per violazione della legge 40 sulla fecondazioneassistita e per falsità in atto pubblico e false dichiarazioniper quanto riguarda le generalità del bambino.
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