Ue a Stati, no aiuti a imprese con legami nei paradisi

BRUXELLES - La Commissione Ue ha raccomandato agli Stati membri di non concedere aiuti finanziari alle imprese che hanno legami con i Paesi che figurano nella lista Ue delle giurisdizioni non cooperative a fini fiscali. Le restrizioni dovrebbero riguardare anche le imprese che sono state condannate per reati finanziari come frode, corruzione ed elusione degli obblighi in materia fiscale e previdenziale.

"Coordinando le restrizioni relative alla concessione di aiuti finanziari, gli Stati membri eviteranno inoltre che si verifichino squilibri e distorsioni nel mercato unico", scrive la Commissione.

"Non è accettabile che le imprese che beneficiano di aiuti pubblici adottino pratiche di elusione fiscale che coinvolgono paradisi fiscali. Si tratterebbe di un uso improprio dei bilanci nazionali e dell'Ue, a danno dei contribuenti e dei sistemi di previdenza sociale. Insieme agli Stati membri, vogliamo fare in modo che ciò non accada", ha detto la vicepresidente e commissaria alla concorrenza, Margrethe Vestager. "Chi cerca deliberatamente di eludere le norme fiscali e chi esercita attività criminali non dovrebbe beneficiare dei sistemi che cerca di eludere. Dobbiamo proteggere i nostri fondi pubblici affinché possano realmente aiutare i contribuenti onesti di tutta l'Ue", ha detto il commissario all'economia Paolo Gentiloni.

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