Ue, su Intelligenza artificiale servono norme obbligatorie

Dichiarazione di Von der Leyen e conferenza stampa di Vestager e Breton.

BRUXELLES - "Sono un'ottimista della tecnologia. Credo nella tecnologia come in una forza per il bene. L'Unione europea deve essere capace di fare le sue scelte, basate sui propri valori, rispettando le proprie regole. Questo è quello che chiamo un'Europa tecnologicamente sovrana", ha scritto la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, sul suo profilo Twitter in occasione della presentazione della strategia digitale Ue.

Creare un "vero mercato unico europeo" dei dati non personali per imprese, governi e amministrazioni, con norme "eque e chiare" sull'accesso e l'uso dei dati e incentivi per l'interoperabilità e lo scambio transfrontaliero. E' l'obiettivo annunciato dalla Commissione Ue nelle sue linee guida sul futuro dei dati industriali e del digitale. "Oggi stiamo presentando la nostra ambizione di modellare il futuro digitale dell'Europa. La strategia copre tutto, dalla sicurezza informatica alle infrastrutture critiche, dall'istruzione digitale alle competenze, dalla democrazia ai media. Voglio che l'Europa digitale rifletta il meglio dell'Europa: aperta, equa, diversificata, democratica e sicura di sé", ha detto la presidente della Commissione Ue, Ursula von der Leyen, sottolineando l'importanza che i dati del settore pubblico, in particolare in campi come la sanità, siano "maggiormente disponibili" in tutta l'Ue" per "consentire il loro riutilizzo". Spazi comuni di dati europei industriali e cloud affidabili ed efficienti saranno "chiave" per la lotta al cambiamento climatico, l'energia e le infrastrutture, ha aggiunto la presidente.

 

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I sistemi di intelligenza artificiale (AI) ad alto rischio, come il riconoscimento facciale, dovranno essere "trasparenti, tracciabili e garantire il controllo umano" in settori 'sensibili' come "salute, polizia e trasporti": così la Commissione Ue nel suo White Paper sull'AI presentato a Bruxelles, aggiungendo che "questi sistemi possono comportare rischi" per questo "è essenziale costruire fiducia" con "regole chiare" per le applicazioni "ad alto rischio" che dovranno essere "conformi alle norme europee".

Tutte le applicazioni di intelligenza artificiale che arrivano sul mercato Ue "sono benvenute" ma dovranno conformarsi al quadro normativo europeo, avverte Bruxelles. Per i sistemi a basso rischio, la Commissione prevede un sistema volontario di etichettatura. La Commissione europea, chiarisce inoltre che le autorità "dovrebbero essere in grado di testare e certificare i dati utilizzati dagli algoritmi", garantendo "il rispetto dei diritti fondamentali, in particolare la non discriminazione".

Nel 'White Paper' sull'intelligenza artificiale, la Commissione Ue ha sottolineato inoltre che il riconoscimento facciale è tra i sistemi di intelligenza artificiale ad alto rischio, "il suo uso è generalmente proibito" e ammesso "solo in casi eccezionali, debitamente giustificati e proporzionati, soggetti a garanzie e basati sul Diritto dell'Unione o nazionale". L'esecutivo Ue intende avviare "un ampio dibattito su quale eventuali circostanze potrebbero giustificare tali eccezioni".

"L'intelligenza artificiale non è buona o cattiva in sé: tutto dipende dal perché e da come viene usata. Consentiamo il miglior uso possibile e controlliamo i rischi che l'intelligenza artificiale può rappresentare per i nostri valori - nessun danno, nessuna discriminazione!". Così su Twitter la vicepresidente della Commissione Ue con delega al digitale e alla concorrenza, Margrethe Vestager.

Per rafforzare l'Intelligenza artificiale (AI), l'obiettivo è attrarre investimenti pari a 20 miliardi di euro all'anno, nei prossimi 10 anni: lo scrive la Commissione Ue nella sua comunicazione di oggi su intelligenza artificiale, dati e digitale.

 

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