BRUXELLES - Nuova riunione dei Rappresentanti dei 27 in Ue sul prica cap al gas in vista del Consiglio Affari Energia straordinario del 13 dicembre. E, sul tavolo, a quanto si apprende, sarebbe in arrivo una proposta di compromesso della presidenza ceca che pone il tetto all'indice Ttf di Amsterdam a 264 euro e non più a 275 prevedendo che scatti quando il prezzo del gas superi tali soglia per 5 giorni e non più per due settimane consecutive. Alla riunione potrebbe approdare anche un paper al quale hanno lavorato Italia, Grecia, Polonia, Belgio e Slovacchia che mette sul tavolo due opzioni: un tetto fisso a 160 euro e un price cap dinamico.
Cambiano, nella proposta ceca, le due condizioni che farebbe scattare il tetto: il prezzo del gas non deve superare più la soglia dei 275 euro a megawattora per 15 giorni consecutivi ma quella di 264 euro per 5 giorni; il divario con gli indici di riferimento per il gas liquefatto dovrà essere di almeno 58 euro per megawattora per 5 giorni consecutivi e non più per dieci sulla scala mensile del costo del gas. Per l'attivazione del gas è necessaria la luce dell'Acer ma, affinché la Commissione agisca, "dovrà chiedere senza alcun ritardo il parere della Bce e dell'Autorità europea degli strumenti finanziari e dei mercati.
La proposta ceca, quindi, mantiene il principio del cap fisso concepito dalla Commissione ma tenta di rendere più realistica la sua applicazione dopo che l'iniziativa dell'esecutivo europeo è stata sostanzialmente bocciata dalla maggior parte dei Paesi membri. Oggi i Rappresentanti dei 27 tornano a riunirsi sul dossier. E sul tavolo, oltre al compromesso della presidenza ceca, potrebbe approdare anche una proposta alla quale hanno lavorato Italia, Grecia, Polonia, Slovacchia e Belgio e sulla quale potrebbe crearsi un fronte più ampio. Nella proposta, si prevedono due opzioni. Un price cap fisso a 160 euro per megawattora.
Tetto - si legge nel documento - "fissato a un livello che attualmente sarebbe sufficientemente alto per attrarre le risorse necessarie e incentivare la riduzione della domanda. l'approccio "a semaforo" sospenderebbe il meccanismo nel caso in cui in futuro il livello non risultasse adeguato. L'altra opzione concepita dai 5 Paesi è quella di un cap dinamico. Il tetto verrebbe definito ogni mese (o ogni trimestre). Il livello di cap sarebbe parzialmente legato alla media aritmetica dei benchmark dei mercati globali Lng Hh, Nwe, Med e Jkm e non solo quindi al Ttf. In particolare, il livello di cap sarebbe basato su una componente fissa (ad esempio, 75%) e su una componente variabile (25%). L'aggiornamento regolare della componente variabile sarebbe indicizzato all'evoluzione della media ponderata dei parametri di riferimento durante il periodo rispetto alla base iniziale.
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