BRUXELLES - In caso le analisi non sciolgano dubbi, i rifiuti con codici 'a specchio' devono comunque essere indicati come pericolosi, in nome del principio di precauzione. Lo ha stabilito la Corte di giustizia Ue alla fine di un procedimento nato da un'indagine penale che ha portato al sequestro di diverse discariche in Italia. Agli indagati veniva contestato di aver trattato rifiuti con codici a specchio (quelli che richiedono test specifici per essere classificati) come non pericolosi in base ad analisi chimiche non esaustive.
La Corte ricorda che per classificare un rifiuto con codice speculare come pericoloso o meno il gestore è tenuto a compiere analisi per ricercare la presenza delle sostanze pericolose che possono ragionevolmente trovarsi in tale tipo di rifiuto, anche con metodi di prova sviluppati a livello nazionale se riconosciuti a livello internazionale. Se dopo le analisi restano dubbi, il principio di precauzione impone di classificare il rifiuto come pericoloso.
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