BRUXELLES, 05 MAR - "È un fatto estremamente grave, che si innesta in una situazione ormai sedimentata da anni: il diritto alla privacy, garantito dall'articolo 15 della nostra Costituzione, è diventato ormai una sorta di aspirazione metafisica". Lo ha detto Carlo Nordio, ministro della Giustizia, a margine del Consiglio Ue, commentando la vicenda dei presunti dossieraggi a fini politici. Se ci sia una regia occulta o meno, secondo Nordio, "è molto difficile dirlo poiché i confini tra iniziativa individuale e iniziative programmate da altri sono di difficile definizione e comunque non è compito nostro anticipare dei giudizi". "Ripeto - ha aggiunto - che si tratta di una situazione estremamente grave, sulla quale vedremo gli sviluppi".
"Le stesse intercettazioni, più o meno lecite, captate in modo diverso, sono diventate quasi la regola, mentre l'articolo 15 della Costituzione dice che possono essere limitate solo in casi eccezionali: se poi non vengono nemmeno autorizzate dall'autorità giudiziaria ma vengono captate in modo per così dire eccentrico allora deve intervenire la magistratura e, secondo me, anche il legislatore", ha proseguito Nordio. "L'articolo 15 della Costituzione, che tutela tassativamente la privacy nella comunicazione dei cittadini, è stato ripetutamente violato nel corso degli ultimi 20 anni, un po' dappertutto, senza che si sia mai intervenuti", ha aggiunto. "E quando si cerca d'intervenire ecco sorge l'accusa che vogliamo favorire addirittura la mafia o le organizzazioni criminali, limitando la captazione delle conversazioni. Poi si vede dove si arriva, in una situazione dove si spia la vita degli altri in un modo offensivo per un minimo di cultura giuridica". "Ora - conclude - dovrà essere fatta luce, sia da parte della magistratura sia eventualmente in altri luoghi".
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