BRUXELLES - La Commissione Ue ha chiuso la procedura d'infrazione aperta nel 2013 contro l'Italia per violazione della normativa sui minori stranieri non accompagnati richiedenti asilo. All'Italia venivano contestati ritardi nella nomina dei tutori legali e il numero eccessivo di minori ad essi affidati. Il governo ha affrontato l'infrazione riuscendo ad accorciare a 5 giorni il tempo per la nomina dei tutori, creando corsie preferenziali e rafforzando gli organici. Poi ha concluso convenzioni con enti locali per aumentare il bacino da cui raccogliere i tutori e poi è intervenuto in via legislativa con la legge Zampa del 2017, che aumenta i poteri dei responsabili dei centri di accoglienza che possono rilasciare il permesso di soggiorno con semplice richiesta del tutore, che ora è nominato dal tribunale dei minori e non più da quello ordinario. In materia migratoria resta ora aperta soltanto una procedura: quella sulle condizioni di accoglienza dei richiedenti. Dal punto di vista legislativo l'Italia ritiene di aver fatto tutto il necessario, ma Bruxelles vuole mantenerla sotto osservazione finché non si accerterà che il rimedio sia efficace.
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