L'Ue apre alla flessibilità sui fondi contro gli eventi metereologici estremi

Sul tavolo dei governi e dell'Eurocamera la proposta per sostenere regioni e agricoltori per la ricostruzione e aiuti

Prevenzione ma anche, e soprattutto, ricostruzione post-catastrofi naturali. Bruxelles mette sul tavolo dei governi la sua proposta per garantire maggiore flessibilità nell'uso dei fondi comunitari e rafforzare la loro capacità di rispondere al maltempo e ai disastri climatici. L'intervento, anticipato a fine settembre da Ursula von der Leyen durante un sopralluogo nelle aree interessate dalle inondazioni che hanno messo in ginocchio la Polonia e l'Europa centrale, arriva mentre l'Italia è di nuovo alle prese con le alluvioni che hanno colpito Emilia-Romagna, Liguria, Sicilia e Calabria.

Aumento del tetto degli anticipi, maggiore copertura da parte dell'Ue sulle spese per la ricostruzione e accesso rapido alle risorse: su richiesta di molte capitali - tra le quali Roma -, Bruxelles propone di rimettere mano alla gestione dei fondi Ue della Politica di coesione e della Pac (che da soli valgono i due terzi del bilancio comunitario a lungo termine) per riparare le infrastrutture e sostenere imprese e agricoltori. "Quando i disastri climatici colpiscono, l'Europa è più forte quando è unita", ha commentato von der Leyen, sottolineando la volontà di sostenere il lavoro dei Ventisette martoriati da disastri come incendi e inondazioni "senza precedenti". Nell'ambito del Fondo europeo di sviluppo regionale (Fesr) e del Fondo sociale europeo Plus (Fse+), Bruxelles punta a introdurre un prefinanziamento aggiuntivo del 30% per garantire immediata liquidità ai Ventisette, alleviando la pressione sui loro bilanci nazionali.

L'Ue si offre, inoltre, di coprire fino al 100% le misure sostenute, senza che sia necessario - come invece da prassi - un cofinanziamento nazionale. Un massimo del 10% degli attuali fondi della Coesione destinati ai Paesi membri fino al 2027 potrà essere utilizzato dai Paesi per la ricostruzione e gli aiuti immediati. Gli aiuti andranno anche all'agricoltura: l'esecutivo di von der Leyen propone di modificare il Fondo di sviluppo rurale (Feasr) della Pac per dare agli Stati maggiore flessibilità per sostenere agricoltori, silvicoltori e imprese colpite da calamità naturali, con un sostegno coperto dall'Ue fino al 100%. 

"I disastri climatici stanno diventando sempre più frequenti ed estremi e gli agricoltori sono tra i primi a essere colpiti", ha ricordato il commissario europeo all'agricoltura, Janusz Wojciechowski, assicurando che "proteggere i mezzi di sussistenza degli agricoltori e la loro resilienza deve sempre essere uno degli obiettivi chiave". 

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