BRUXELLES - Se c'è una lezione che la pandemia ci ha lasciato in dote è l'importanza, quando non l'urgenza, di rendere resilienti i nostri territori. Ma qual è lo stato di salute delle regioni in Europa? Ce lo racconta una ricerca del programma studi Espon dedicata alla qualità della vita nel Vecchio Continente.
In particolare, i ricercatori hanno cercato di misurare la qualità della vita territoriale (TQoL), ossia "la capacità degli esseri viventi di sopravvivere e svilupparsi in un determinato luogo", grazie alle condizioni economiche, sociali ed ecologiche che lo contraddistinguono. Per misurare la TQoL, i ricercatori si sono avvalsi di una serie di indicatori, raggruppati in tre sfere - personale, socio-economica e ambientale - e altrettante dimensioni - fattori che facilitano la qualità della vita, la sussistenza e la crescita umana.
I risultati, spiegano i ricercatori, riflettono in una certa misura un "modello centro-periferia", con i Paesi del Nord Europa che guidano la classifica dei territori con una più elevata qualità della vita. In particolare, a vincere la sfida della TQoL sono Norvegia, Svezia, Islanda, ma anche Danimarca e Finlandia. Bene anche gli Stati lungo la cosiddetta "banana blu", ovvero la dorsale di sviluppo economico dell'Europa occidentale, specialmente le regioni in Germania sud-ovest, Svizzera, Austria occidentale, Paesi Bassi e Regno Unito.
Così anche per diverse regioni del Mediterraneo, tra cui spiccano Liguria, Friuli e Trentino in Italia, la Slovenia, l'Epiro e la Macedonia occidentale in Grecia; la vallata del Rodano, le Alpi francesi e l'Occitania in Francia. Al contrario, le regioni con una bassa qualità della vita si trovano per lo più nell'Europa centro-orientale e in vaste aree della regione mediterranea, tra cui il Mezzogiorno d'Italia.
Una delle dimensioni in cui si registrano più differenze tra le aree osservate è quella relativa alla 'sussistenza', con le regioni dell'Europa dell'Est e dei Balcani penalizzate da una bassa aspettativa di vita e da un alto tasso di mortalità per omicidi e incidenti stradali. In generale, la tendenza è a osservare delle prestazioni elevate laddove il Pil è più alto, il che si traduce in una maggiore disponibilità di servizi, dalle infrastrutture, all'alloggio, alle strutture ospedaliere.
Meglio il Nord che il Sud, quindi, come meglio la città della campagna, con qualche eccezione: in alcune zone, anche le regioni rurali e intermedie registrano buone prestazioni complessive trainate da ottimi punteggi negli indicatori ambientali. È il caso della regione dell'Ardège appena a sud di Lione, e della Cantabria, nel nord della Spagna. Un'elevata qualità della vita, infine, è stata anche osservata in molte regioni europee alle frontiere come Bratislava-Vienna, Genova-Savoia e Zagabria-Maribor-Graz.
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