La Germania prevede un'altra recessione nel 2024

Secondo la Suddeutsche Zeitung il governo ha tagliato le stime. Mercoledì l'annuncio di Habeck

BRUXELLES- Berlino taglia le sue previsioni di crescita per il 2024 e si attende una recessione per il secondo anno consecutivo. Lo scrive il quotidiano Sueddeutsche Zeitung, anticipando le nuove stime che il ministro dell'Economia tedesco, Robert Habeck, si appresta a svelare mercoledì 9 ottobre. Il governo tedesco prevede che l'economia dell'ormai ex locomotiva d'Europa quest'anno si contragga dello 0,2% - un drastico peggioramento rispetto alla precedente stima che prefigurava invece una crescita dello 0,3% -, riprendendo poi slancio nel 2025 con un +1,1%. La revisione è comunque in linea con le aspettative dei principali istituti di ricerca economica.

"Invece di acquisire slancio, l'economia continua a essere caratterizzata da una generale riluttanza dei consumatori a spendere", spiega Sueddeutsche Zeitung, evidenziando che i venti contrari arrivano mentre la Germania affronta anche sfide strutturali, tra cui una maggiore concorrenza dalla Cina, una carenza di lavoratori qualificati e una complessa transizione verde. Tuttavia, Berlino resta ottimista sulle prospettive per il 2025. Il 9 ottobre il ministero Habeck indicherà dunque una crescita dell'1,1% il prossimo anno, rivedendo leggermente al rialzo la previsione precedente dell'1%. Entro il 2026, si prevede che l'economia si espanderà dell'1,6%.

"L'iniziativa di crescita" proposta dal governo nei suoi piani per i conti pubblici ha "un ruolo chiave da svolgere per la ripresa", ha detto ancora il ministro al quotidiano tedesco. Le misure includono agevolazioni fiscali, prezzi dell'energia permanentemente ridotti per l'industria, meno burocrazia e incentivi per mantenere le persone più anziane nella forza lavoro, nonché per attrarre lavoratori qualificati stranieri. "L'economia tedesca può crescere in modo significativo e più forte nei prossimi due anni se le misure saranno pienamente implementate", ha sottolineato il titolare dell'Economia.

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