LUSSEMBURGO - "Possiamo prevenire gli scenari peggiori se agiamo insieme e senza paura, oggi abbiamo bisogno di decisioni concrete e coraggiose per fornire all'Ucraina altri sistemi Patriot e SAMP/T, missili, artiglieria e munizioni e altre armi e attrezzature il prima possibile: ora che siete tutti qui al tavolo, è il momento di agire, non di discutere". Lo ha detto il ministro degli Esteri ucraino Dmytro Kuleba in collegamento al Consiglio Affari esteri-difesa.
"Accogliamo tutti con favore la decisione della Camera dei Rappresentanti degli Stati Uniti di fornire un forte pacchetto di sostegno all'Ucraina, ma noi in Europa non possiamo e non dobbiamo rilassarci: innanzitutto, la difesa dell'Europa è prima di tutto una questione che riguarda noi europei e in secondo luogo, nei sei mesi di discussioni negli Stati Uniti, l'Europa ha dimostrato una vera leadership e la capacità di agire", ha continuato. "Vi sono grato per questo, dobbiamo ricordare questo sentimento e continuare questo movimento in avanti dell'Europa", ha dichiarato Kuleba.
Prima dell'inizio dei lavori a Lussemburgo il ministro degli Esteri spagnolo, José Manuel Albares, si è difeso dalle accuse di chi punta il dito contro Madrid di trattenere le batterie antimissili Usa disponibili sul suo territorio. "La Spagna è sempre stata accanto a Kiev, dando l'appoggio che serve, e continueremo a fare il possibile a far sì che gli ucraini possano difendere, ma non sono a favore di dire cosa si dà precisamente e come in condizione di guerra, non è di aiuto", ha continuato.
La Svezia è pronta a contribuire "finanziariamente all'iniziativa" tedesca sulla consegna immediata di sistemi di difesa aerea per l'Ucraina, come hanno detto i ministri degli Esteri e della Difesa di Stoccolma. Il governo svedese ha sottolineato che il mese scorso il parlamento ha approvato un pacchetto di aiuti da quasi 700 milioni di euro e che gli aiuti - compresi contraerea - vengono consegnati "in questi giorni". "Siamo anche pronti a considerare l'invio di più Rbs 70 (anti-aerea portatile, ndr)", ha aggiunto il ministro della Difesa, Pål Jonson.
"Per sostenere l'Ucraina è essenziale approvare il 14esimo pacchetto di sanzioni, e deve includere misure contro l'importazione del gas naturale russo", ha detto il ministro degli Affari Esteri . Tobias Billström, insistendo sulla necessità di "fare qualcosa per la flotta 'fantasma' della Russia".
"Tutti noi stiamo cercando di capire se possiamo fornire sistemi extra per la difesa aerea e stiamo esplorando ogni possibilità con altre nazioni", ha detto ai giornalisti l'olandese Kajsa Ollongren. "Alla fine della settimana avremo un'altra riunione del formato Ramstein - che comprende oltre 40 Paesi tra membri Nato e allesti - : è una settimana importante, c'è bisogno di agire", ha aggiunto.
"Dopo aver gioito per l'approvazione degli aiuti all'Ucraina da parte del Congresso statunitense, noi europei abbiamo ora il dovere di non abbassare la guardia", ha incalzato la nuova ministra degli Esteri lettone, Baiba Braze. Braze ha sottolineato che gli alleati europei devono essere uniti non solo nella fornitura continua di assistenza militare all'Ucraina, ma anche ribadendo continuamente che dal sostegno a lungo termine all'Ucraina dipende la stessa stabilità globale.
Braze ha inoltre invitato gli alleati a inasprire il regime di sanzioni nei confronti di Mosca e Minsk, a rafforzare la lotta alla circonvenzione delle sanzioni e a seguire l'esempio lettone e destinare una quota fissa del Pil al sostegno all'Ucraina. Analoghe alle parole di Braze quelle del ministro degli Esteri lituano, Gabrielius Landsbergis. "Vi è molta felicità per i nuovi fondi americani, ma dobbiamo già concentrarci sul domani e su come non far mancare nuovamente il sostegno militare a Kiev", ha dichiarato Landsbergis. Il politico lituano ha in particolare sottolineato la necessità di aderire alle varie iniziative dei Paesi europei per la fornitura di droni, sistemi di difesa aerea e munizioni all'Ucraina e ha invitato all'adozione di severe sanzioni contro l'industria militare iraniana, colpevole di "agire con la loro capacità produttiva sul fronte ucraino e israeliano".
Il ministro degli Esteri ceco, Jan Lipavskì, invece, ha presentato ai suoi omologhi europei una proposta per "limitare la circolazione dei diplomatici russi nell'area Schengen al solo Paese di accreditamento". In aggiunta, ha spiegato il ministro, Praga ha proposto di "sanzionare a livello Ue due persone fisiche e un'entità di Voice of Europe", veicolo di disinformazione con sede nella capitale ceca, al centro della rete di influenze russe volta a disseminare la propaganda del Cremlino.
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