Juncker, Italia ha avuto flessibilità, rispetti regole

PARIGI - "Le regole esistono per essere rispettate, soprattutto dall'Italia che negli ultimi anni ha beneficiato di tutti gli elementi di flessibilità che abbiamo aggiunto alla griglia di lettura economica del patto di stabilità": lo ha detto il presidente della Commissione europea, Jean-Claude Juncker, in un'intervista oggi pomeriggio alla tv France 24. Questa flessibilità "ha consentito all'Italia di spendere 30 miliardi in più" rispetto a quanto avrebbe dovuto.

 

"La Commissione - ha detto Juncker - non può non vedere quello che succede in Italia. L'Italia prende le distanze rispetto alle sue promesse e ai suoi obblighi. Deve instaurarsi un dialogo virtuoso fra l'Italia e la Commissione. D'altra parte, tutti i ministri delle Finanze dell'Eurogruppo sono d'accordo con la posizione della Commissione, l'Italia ha tempo fino a mercoledì prossimo per precisare le sue idee". La flessibilità ottenuta dall'Italia fin qui, ha aggiunto Juncker, le ha "permesso di spendere 30 miliardi in più rispetto a quanto avrebbe potuto spendere se il patto di stabilità non fosse stato arricchito di questi elementi di flessibilità di cui l'Italia è la prima beneficiaria. Così come è la prima beneficiaria del piano di investimenti Juncker e la seconda dei fondi strutturali. Capisco i problemi dell'Italia ma capisco anche quelli degli altri".

 

"Una procedura di infrazione farebbe un danno al nostro Paese, sarebbe un segnale ancora una volta negativo": lo ha detto a margine delle cerimonie del centenario dell'armistizio a Parigi, il presidente del Parlamento europeo, Antonio Tajani. "Il governo dovrebbe modificare nei contenuti una manovra che non va bene - ha continuato Tajani - e non perché lo dice Bruxelles, ma oggettivamente". Non farlo e andare incontro alle conseguenze "significa spaventare gli investitori, dare un segnale negativo alle Borse. Il governo si deve assumere anche responsabilità di una modifica, di fare una manovra più espansiva, con investimenti per la crescita e non solo assistenzialisti, con infrastrutture. Dire no ai progetti europei, alla Tav, al terzo valico significa un'Italia isolata".

 

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