(ANSA) - CANNES, 17 MAG - "Ho cominciato a realizzare questofilm frequentando molti carceri minorili, dove ho scoperto unacosa: lì ci sono tentativi di recupero, ma il carcere non servea niente. Sono solo ragazzi rinchiusi, colpevoli di fronte allalegge ma innocenti in quanto giovani". Così a Cannes ClaudioGiovannesi, regista di 'Fiore', passato alla Quinzaine, che haincontrato i giornalisti accompagnato dagli attori protagonisti,Daphne Scoccia, Joshua Algeri e Valerio Mastandrea. Il film, girato nell'istituto penale per i minori di Casaldel Marmo (il carcere minorile di Roma), racconta la storia diun ragazzo e una ragazza, Josh e Daphne, che nonostante idivieti d'incontro si innamorano. "Cercavamo non professionistie Joshua aveva fatto teatro al carcere Beccaria, mentre Daphnel'ho incontrata in un'osteria a Monteverde, dove serviva aitavoli". Mastandrea, che nel film è un troppo distratto padre diDaphne, racconta: "Faccio un personaggio abbastanza abbottonatoe cementato, me lo ha chiesto Giovannesi".
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