Giorno memoria: Mogherini, tradurre parole in politiche

BRUXELLES - "Le parole che diciamo per il Giorno della memoria devono tradursi in politiche per tutti i giorni". E' il monito dell'Alto rappresentate Ue Federica Mogherini, ricordando che "ogni giorno lavoriamo con i nostri partner per combattere il terrorismo, l'antisemitismo, la xenofobia e l'incitazione all'odio" in Europa, oltre "preservare non solo la memoria dell'Olocausto ma la diversità culturale e religiosa del nostro continente". Oggi, infatti, "ancora 70 anni dopo" l'Olocausto, "l'antisemitismo, la discriminazione e l'incitazione all'odio sono di nuovo in aumento in Europa", per questo, ha concluso Mogherini, "il miglior antidoto contro questa follia è la conoscenza".

 

"È essenziale che i nostri figli imparino la Shoah e visitino Auschwitz e altri campi di concentramento, per capire cosa è successo e non farlo mai più accadere", precisa Mogherini, aggiungendo che "è ancora più importante che la cultura ebraica rimanga la parte integrante della nostra comune cultura europea, come è sempre stata. La storia della nostra Unione Europea è legata alla storia del popolo ebraico. L'Unione europea non potrebbe esistere senza il ricordo della Shoah e non potrebbe esistere senza gli ebrei europei".

 

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